Rinviata l’evacuazione di Mariupol, l’Ucraina: «Mosca ha violato la tregua»
Le truppe russe avrebbero continuato a sparare, nonostante l’annuncio del cessate il fuoco che avrebbe permesso l'uscita della popolazione di Mariupol e Volnovakha, con la creazione di corridoi umanitari.
Rinviata l’evacuazione dei civili da Mariupol, nel sud dell’Ucraina. Lo riferiscono le autorità locali, spiegando che il rinvio è dovuto a ripetute violazioni del cessate il fuoco da parte della Russia. Secondo Mosca è invece il «regime ucraino», che sta impedendo l’evacuazione dei civili da Mariupol e anche da Volnovakha, nel sud del Paese. «Non si è presentato nessuno», ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in riferimento ai corridoi umanitari, replicando alle accuse di Kiev.
Guerra in Ucraina, l’annuncio della tregua per l’evacuazione
Il ministero della Difesa russo aveva annunciato un temporaneo cessate il fuoco in Ucraina e la creazione di corridoi umanitari, dalla mattina del 5 marzo, per l’evacuazione della popolazione civile di due città sotto assedio. «Si annuncia una tregua a partire dalle 10 del mattino ora di Mosca (ore 8 in Italia, ndr) e corridoi umanitari sono aperti per l’uscita di civili da Mariupol e Volnovakha».
In Mariupol and Volnovakha, humanitarian evacuation corridors are being prepared for opening, columns are being formed from those who are subject to evacuation. The parties temporarily ceased fire in the area of the corridors…
— Михайло Подоляк (@Podolyak_M) March 5, 2022
Mariupol e Volnovakha, evacuazione fino alle ore 16 locali
Mariupol avrebbe dovuto iniziare l’evacuazione dei civili alle 11 locali (10 in Italia), come reso noto dal sindaco, dopo l’annuncio da parte russa della tregua nella città portuale per consentire corridoi umanitari. Le autorità municipali avevano inoltre indicato che l’evacuazione sarebbe terminata alle ore 16 (15 in Italia). «A Mariupol e Volnovakha si stanno aprendo corridoio umanitari per l’evacuazione, le parti hanno temporaneamente cessato il fuoco nella zona dei corridoi», ha twittato Mikhail Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Le cose però sono andate diversamente.

Mariupol è una città-chiave del conflitto in Ucraina per la sua posizione strategica. Importante porto situato nella parte meridionale del Donbass, affacciata sul mar d’Azov è stata per lungo tempo l’obiettivo primario dei separatisti filo-russi e già in passato teatro di aspre battaglie. Volnovakha è invece una piccola città di poco più di 20 mila abitanti, a circa 60 chilometri da Mariupol, ed è stata attaccata pesantemente nei giorni scorsi.

Cosa sono e come funzionano i corridoi umanitari
In corridoi umanitari sono un programma di accoglienza messo a disposizione di popolazione civili in fuga per una situazione di emergenza: guerre, disastri naturali, carestie o qualsiasi altri evento che renda necessario il trasferimento in massa di un grande numero di persone verso un altro Paese, dove viene offerto rifugio legale. Il primo passo spetta alle associazioni proponenti che, attraverso contatti diretti nei Paesi interessati dal progetto (Ong, associazioni, organismi internazionali, chiese, etc), predispongono una lista di potenziali beneficiari, che viene poi inviata al Ministero dell’Interno per i necessari controlli. A questo punto consolate e ambasciate nei Paesi coinvolti rilasciano visti speciali: all’arrivo in Italia, i profughi vengono accolti da associazioni umanitarie private. I corridoi umanitari non pesano sullo Stato, perché sono interamente finanziati dai promotori, principalmente grazie a donazioni. Si era parlato di corridoi umanitari anche nei giorni del frettoloso ritiro delle forze americane e Nato dall’Afghanistan, quando decine di migliaia di persone cercavano di salire sugli ultimi voli per scappare da Kabul. Ma la proposta non fu accolta dal nuovo governo talebano, che ha costretto ogni afghano desideroso di partire in autonomia, con tutti i pericoli del caso.