Il politologo Krastev: «Putin ha paura di finire come Gheddafi»

Redazione
21/03/2022

Lo “zar” sarebbe ossessionato dal video dell’uccisione del dittatore libico: «Ha finito per convincersi che l’Occidente vuole sempre il cambio di regime».

Il politologo Krastev: «Putin ha paura di finire come Gheddafi»

Non pazzo, come molti sostengono. E nemmeno fuori dal mondo, come aveva già presagito Angela Merkel nel 2014. Casomai spietato, con una visione della realtà che nasce da precedenti esperienze. E ossessionato. In particolare, di fare la fine di Gheddafi. In un’intervista al Corriere della Sera Ivan Krastev, uno dei maggiori politologi dello scenario mondiale, prova a fare chiarezza attorno alla figura di Vladimir Putin, capace di scatenare una guerra contro l’Ucraina che da quasi un mese sta tenendo il mondo con il fiato sospeso.

Il politologo Krastev: «Putin ha paura di finire come Gheddafi». I timori e le ossessioni del presidente della Russia.
Vladimir Putin (SERGEI GUNEYEV/Sputnik/AFP via Getty Images)

Putin, ossessionato dal video della morte di Gheddafi

«A scuola in Bulgaria quando ero giovane avevamo le tipiche discussioni marxiste sul ruolo delle personalità nella storia. Noi ora in Europa parliamo sempre di ragioni strutturali, ma improvvisamente vediamo in molti luoghi il fattore personale. Per capire un regime devi capire come funziona una persona: le sue motivazioni, le sue paure», ha detto Krastev al Corriere. La principale paura di Putin, è quella di finire come Mu’ammar Gheddafi. «Ha passato ore a guardare e riguardare gli ultimi minuti di vita di Gheddafi. Quel video in cui veniva preso e messo a morte. Ci dice qualcosa del suo umore apocalittico. È chiaro che si identifica con Gheddafi». Appena ieri, direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino ha scritto su Facebook che nell’élite russa si sta formando un gruppo di persone pronte a eliminare Putin tramite avvelenamento, incidente o “malattia misteriosa”.

Il politologo Krastev: «Putin ha paura di finire come Gheddafi». I timori e le ossessioni del presidente della Russia.
Mu’ammar Gheddafi (Ernesto Ruscio/Getty Images)

Putin per Krastev è sbagliato giudicare con metro occidentale

Secondo Krastev c’è un dettaglio che sottovalutiamo. «Nel 2011 Obama riuscì a convincere Mosca a sostenere l’operazione in Libia, dicendo che era solo una No-fly zone e che non si puntava al cambio di regime. Poi è andata com’è andata». E Putin, sostiene il politologo, «ha finito per convincersi che, qualsiasi cosa faccia, l’Occidente vuole sempre il cambio di regime». Quando al mondo a sé in cui Putin vivrebbe secondo molti, Krastev ha detto che è sbagliato giudicare il suo comportamento secondo il metro occidentale: «C’è un’incoerenza fra quel che pensiamo e quel che facciamo noi europei. Noi cerchiamo sempre di normalizzare ciò di cui ci occupiamo. Ora abbiamo questo oltraggio morale, crediamo che abbia perso il senso della realtà, ma siamo convinti che la nostra realtà sia quella vera e quella di Putin sia marginale, deformata».