Discorso alla nazione di Putin, le cose da sapere sullo stadio Lužniki di Mosca
Come ogni anno, ospita una grande celebrazione nella data dell'annessione della Crimea. Inaugurato nel 1956, fino alla dissoluzione dell'Urss era intitolato a Lenin e, nel 1982, è stato teatro di una tragedia rimasta a lungo insabbiata.
Il 18 marzo ricorre l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa. Una data particolarmente sentita al Cremlino: nel 2021, in piena emergenza Covid, lo stadio Lužniki di Mosca si riempì di 80 mila persone, accorse per celebrare l’evento. Succede anche oggi, stavolta in piena guerra in Ucraina, considerata però in Russia «operazione speciale». Grande attesa per il discorso di Vladimir Putin alla nazione. Ecco le cose da sapere sullo stadio che ospita l’evento.
Stadio Luzniki, orgoglio dell’Unione Sovietica
Lo stadio, che allora era intitolato a Lenin, fu inaugurato il 31 luglio 1956. All’epoca e per diversi decenni ha avuto una capacità di oltre 100 mila spettatori ed è stato privo di copertura: in queste vesti è stato lo stadio scelto come sede dei Giochi Olimpici di Mosca, che nel 1980 videro un massiccio boicottaggio da parte di numerosi Paesi, “guidati” dagli Stati Uniti.

Nel 1992 il cambio di nome, da Lenin a Luzniki
Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, il governo russo ne ereditò la proprietà e decise nel 1992 di cambiare il nome all’impianto: da “Lenin” a “Lužniki”, che si può tradurre come “prato alluvionale”. L’impianto sorge infatti su un’ansa del fiume Moscova. Lo stadio, sottoposto a una ristrutturazione, fu totalmente coperto e portato a una capienza di circa 81 mila posti a sedere. Un’altra profonda ristrutturazione è arrivata in vista del Mondiale di calcio del 2018: la struttura esterna è rimasta pressoché la stessa, ma è stata eliminata la pista di atletica e gli spalti sono stati avvicinati al terreno di gioco.
Dall’Urss alla Russia, da sempre la casa della Nazionale
Lo stadio è da sempre la casa della Nazionale: prima Urss e adesso Russia. Nel corso dei decenni è stato anche l’impianto casalingo di diversi club calcistici di Mosca, dal Cska allo Spartak, che adesso giocano invece in impianti propri. Lo stadio Lužniki è stato teatro di tre importanti finali calcistiche: Coppa Uefa 1999, che vide la vittoria 3-0 del Parma sull’Olympique Marsiglia; Champions League 2008, in cui il Manchester United superò il Chelsea ai rigori; Mondiali di calcio 2018 , per il 4-2 della Francia ai danni della Croazia. Nel corso della manifestazione, l’impianto moscovita ha ospitato altre sei partite, tra cui la gara inaugurale e una semifinale.

Nel 1965 il disastro insabbiato che costò la vita a 66 tifosi
Allo stadio Lužniki si è verificata una delle più grandi tragedie legate allo sport. Il 20 ottobre 1982, durante la partita di Coppa Uefa tra Spartak Mosca e gli olandesi dell’Harleem, persero infatti la vita 66 tifosi russi, travolti dalla calca. Sul risultato di 1-0, a pochi minuti dalla fine, molti spettatori cominciarono a lasciare lo stadio a causa del freddo. Il pubblico, era stato concentrato unicamente sulla Tribuna Est, visto che buona parte delle gradinate dell’impianto era ricoperta da uno spesso strato di ghiaccio. Quando il difensore Sergei Shvetsov realizzò il definitivo 2-0, i tifosi che avevano cominciato a defluire decisero di tornare indietro, ma il ritorno sugli spalti fu impedito dalla polizia, che bloccò di fatto gli spettatori nell’unico tunnel di uscita lasciato aperto. 66 i morti nella calca, una sessantina i feriti: le autorità sovietiche decisero subito di insabbiare la vicenda, per evitare cattive opinioni a livello internazionale.
Stadio Luzniki, teatro dei grandi discorsi patriottici di Putin
Non è la prima volta che Putin fa un discorso alla nazione russa dallo stadio Lužniki: è la prassi di ogni celebrazione dell’annessione della Crimea, avvenuta nel 2014. Ancora prima, nel febbraio 2012, 100 mila sostenitori di Putin erano accorsi allo stadio per sostenere la sua candidatura alle presidenziali, dopo i quattro anni da primo ministro. «Noi non permetteremo a nessuno di interferire nei nostri affari. Abbiamo la nostra volontà. Siamo una nazione vincitrice. La battaglia per la Russia continua», disse Putin nel corso del suo discorso fortemente patriottico, applaudito a lungo dal pubblico presente.