Guerra in Ucraina, l’appello di Zelensky: «Devo parlare con Putin»
Da Kiev, il presidente ucraino ha parlato di voler incontrare il leader del Cremlino e ha ringraziato l'Occidente per le armi pur chiedendo ancora la no-fly zone.
«Non è che voglio parlare con Putin. Io devo parlare con Putin». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è espresso in maniera chiara e decisa nel corso di una conferenza stampa a Kiev. Diventato l’icona della resistenza dell’Ucraina nel conflitto contro la Russia, il presidente è sicuro che questo sia «l’unico modo per fermare la guerra». Mentre sono ancora in corso i negoziati a Brest tra le due delegazioni, al secondo giorno di colloqui dopo quelli di lunedì scorso, da più parti è la diplomazia a essere proclamata come unico mezzo con cui risolvere le ostilità. Anche il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, ha parlato oggi con ottimismo di una «soluzione da trovare».

Volodymyr Zelensky: «Le sanzioni sono un buon inizio»
Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, è diventato un’icona della resistenza del suo popolo contro l’esercito russo. In prima linea per difendere la sua nazione, oggi ha parlato chiedendo un immediato confronto diretto con Vladimir Putin. Nella conferenza stampa a Kiev, il leader ucraino ha parlato anche dell’apporto della Nato e dell’Unione Europea. «Le sanzioni sono serie e sono un buon inizio», ha dichiarato, ringraziando poi l’Occidente «per le forniture delle armi, anche se forse è tardi». Ha invocato nuovamente la no-fly zone come unica arma per contrastare i bombardamenti, sottolineando come siano state colpite anche scuole e chiese.
Zelensky: «Dopo l’Ucraina, la Russia prenderà l’Europa orientale»
Il presidente ucraino ha poi continuato parlando di cosa accadrebbe in caso di sconfitta del suo Paese. «Se l’Ucraina cade», ha detto, «la Russia si prenderà i Paesi Baltici e l’Europa orientale». L’appello a Putin è stato ripreso anche dalla Cnn, mentre rimbomba un’altra accusa da parte di Zelensky, che confermerebbe una delle indiscrezioni delle ultime ore. Secondo il presidente, la Russia avrebbe creato e trasportato un «forno crematorio» in cui bruciano i corpi dei propri soldati per «non doverli mostrare alle loro madri». L’accusa è di voler nascondere il reale numero fra i morti, per nasconderlo al popolo russo.
