In un’intervista al Corriere della Sera, il premier Mario Draghi ha svelato di aver provato a convincere il presidente russo Vladimir Putin a non ordinare l’invasione dell’Ucraina: «Ho sperato fino all’ultimo che non lo facesse. Ci siamo telefonati prima dell’inizio della guerra: ci siamo lasciati con l’intesa che ci saremmo risentiti. Alcune settimane dopo però Putin ha lanciato l’offensiva. Ho provato fino alla fine a parlargli». Il presidente del Consiglio ha poi spiegato che nell’ultima telefonata, di pochi giorni fa, ha provato a parlare con Putin di pace. «Gli ho chiesto: “Quando vi vedete con Zelensky? Solo voi due potete sciogliere i nodi”. Mi ha risposto: “I tempi non sono maturi”», ha detto il premier. «Ho insistito: “Decidete un cessate il fuoco”. Ancora “No: i tempi non sono maturi”».

Cosa ha detto Draghi sull’invio di armi all’Ucraina
«Da una parte c’è un popolo che è stato aggredito, dall’altra parte c’è un esercito aggressore. Qual è il modo migliore per aiutare il popolo aggredito? Le sanzioni sono essenziali per indebolire l’aggressore, ma non riescono a fermare le truppe nel breve periodo», ha detto Draghi a proposito dell’invio di armi all’Ucraina, mentre il Cremlino avverte che potrebbero esserci conseguenze. Tra i temi affrontati nel corso dell’intervista al Corriere della Sera, anche le eventuali ricadute delle sanzioni sul gas: «Stiamo parlando di uno, due gradi di temperatura. La pace vale dei sacrifici».

Draghi ha smentito l’addio a Palazzo Chigi
Così riguardo alle voci su un possibile addio a Palazzo Chigi: «Non sono stanco e non ho alcuna intenzione del genere. Ho però l’intenzione di governare, affrontare le emergenze secondo il mandato che il presidente della Repubblica mi ha dato. Questo è decisivo. Non bisogna governare per il potere fine a sé stesso. Tra l’altro, chi lo fa perde potere. Bisogna governare per fare le cose che servono all’Italia». Pur intenzionato a portare a termine il mandato, Draghi ha aggiunto che non vorrebbe essere rieletto: «Ho molto rispetto per chi si impegna in politica e spero che molti giovani scelgano di farlo alle prossime elezioni, alle quali intendo tuttavia partecipare come ho sempre fatto: da semplice elettore».