Alla vigilia del Roma Pride 2023, il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, ha registrato all’anagrafe due bambini, figli di coppie omogenitoriali, cittadini italiani nati all’estero. Una giornata storica, quindi, per il Comune romano, con la firma del primo cittadino, che ha voluto lanciare un segnale forte insieme all’assessore al Personale Andrea Cartarci e alla coordinatrice dell’ufficio diritti Lgbtq+ Marilena Grassadonia. Segnale che, di fatto, è rivolto al governo, dopo le polemiche degli ultimi mesi generate dal no del Senato all’adozione del regolamento europeo e quindi allo stop alle registrazioni per figli di coppie omogenitoriali.

Gualtieri su Facebook: «Sarebbe sbagliato non procedere alle trascrizioni»
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato con soddisfazione la notizia sul proprio profilo Facebook: «Con emozione e convinzione questa mattina abbiamo proceduto alla trascrizione dei primi due atti di nascita registrati all’estero di figli di due mamme: un bambino nato in Francia con madri italiana e francese e una bambina nata in Inghilterra, con una coppia di mamme italo-inglese. Con questo atto garantiamo ai bimbi il riconoscimento della cittadinanza italiana, con i relativi diritti, e alle madri pieni doveri nei loro confronti. Si tratta di due certificati già formati all’estero e, con questa trascrizione, riconosciamo quello che è già sancito nei loro Paesi di nascita, ovvero che questi bambini hanno due mamme, e non solo una. Un atto normale, giusto, doveroso, pianamente legittimo perché ci sono sentenze chiarissime in merito, e sarebbe davvero sbagliato e ingiusto non procedere alle trascrizioni o farlo in modo parziale. Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto. Roma Capitale, con coerenza, è in prima linea nella promozione dei diritti e contro ogni forma di discriminazione. Poniamo fine all’indefinitezza e alla mancata assunzione di responsabilità. È maturo il tempo di dare al Paese una legge chiara per le famiglie omogenitoriali, che garantisca gli stessi diritti che sono riconosciuti in tutta Europa. L’amministrazione, con questo gesto concreto, ribadisce con forza di essere al fianco della comunità Lgbt+. Rendiamo tutti insieme Roma una città che non discrimina nessuno, sempre più aperta, accogliente, inclusiva, una vera Capitale dei diritti per tutte e per tutti».
FdI promette battaglia. Rampelli: «Atto contra legem»
Fratelli d’Italia, con il consigliere e presidente della commissione Trasparenza di Roma Capitale, Federico Rocca, passa all’attacco: «Ci rivolgeremo al prefetto di Roma, Lamberto Giannini, perché il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri è il primo che deve attenersi al rispetto delle leggi e non può stravolgerle per i propri convincimenti politici». Rincara la dose il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli: «Il sindaco Gualtieri può coltivare le convinzioni che vuole, la democrazia per fortuna prevede la libertà di averne, la sua coscienza risponde alla sua etica, ma in quanto sindaco e quindi pubblico ufficiale ha il dovere di rispettare e far rispettare le leggi dello Stato. La decisione di oggi ha il sapore di un atto eversivo, costruito per far dimenticare le condizioni penose in cui versa la capitale, ombra di se stessa. Per carità, non ci stupiamo più della propensione all’illegalità della sinistra, dalle occupazioni abusive seriali tollerate e incoraggiate ai 250 mila euro regalati senza bando al Cinema America fino alle attività commerciali realizzate dai cosiddetti CSOA che hanno perso ogni connotazione sociale e sono diventati macchine per fare soldi, sempre in maniera illegale.. Questo è un atto contra legem. L’ennesimo, appunto. Consegneremo al sindaco il Tapiro dell’illegalità».
