La Lega si prende il Gse, Gestore dei servizi energetici. E mette alla presidenza della società – partecipata dal ministero dell’Economia ma controllata dal quello dell’Ambiente, che ha il compito di promuovere lo sviluppo e la produzione di energia da fonti rinnovabili, attuare meccanismi di promozione dell’efficienza energetica – un uomo favorevole al ritorno al nucleare e forte sostenitore della ripresa dell’estrazione di gas nazionale.
Il leghista amministratore unico, Vinicio Mosè Vigilante sarà l’ad
Il profilo è quello di Paolo Arrigoni, già senatore leghista con due legislature alle spalle anche se incappato nella mancata rielezione alle ultime Politiche, responsabile nazionale del dipartimento Energia del Carroccio. Secondo quanto risulta a Tag43 l’ex senatore prenderà il posto di Andrea Ripa di Meana come amministratore unico. Come amministratore delegato, invece, dovrebbe essere nominato Vinicio Mosè Vigilante, attuale capo affari legali, regolatori e istituzionali.

Arrigoni era (è?) grande tifoso del nucleare e del carbone
Ma cosa ne pensa Arrigoni del mondo dell’energia? Tra le proposte avanzate dall’ex senatore prima delle elezioni, se ne trova una sul carbone. Una delle ricette proposte da Arrigoni per far fronte alla crisi energetica in corso (e forse in via di risoluzione) a causa del conflitto russo-ucraino è la massimizzazione della produzione delle centrali a carbone. Ma non solo. Arrigoni è un grande tifoso del ritorno al nucleare. Tra le numerose dichiarazioni sul tema abbiamo scelto questa, pubblicata su Facebook a giugno 2022, insieme a un video in cui lo stesso Arrigoni partecipa a un dibattito proprio sul nucleare.

«Se crediamo veramente agli obiettivi della decarbonizzazione, se vogliamo rispondere alla domanda crescente di energia elettrica e se dobbiamo ridurre la dipendenza energetica del nostro Paese, non abbiamo alternative allo sviluppo del nucleare di ultima generazione che deve accompagnare le fonti rinnovabili, che da sole non bastano!».
Sostenitore di trivelle e rigassificatori: con buona pace di Fdi
Arrigoni, poi, è un grande sostenitore delle trivelle nazionali. Più volte, infatti, ha sostenuto la necessità di aumentare l’estrazione nazionale di gas dai giacimenti in Italia, la cui produzione è da anni in calo. Infine, si è detto più volte favorevole ai rigassificatori di Piombino e Ravenna. Con buona pace dell’opposizione locale di Fratelli d’Italia. Ora avrà sulla scrivania la gestione degli incentivi per le rinnovabili, fondamentali per raggiungere – tra l’altro – gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Chissà se i progetti su trivelle, gas e nucleare rimarranno nel cassetto.