Gs e Auchan indagate per maxi frode fiscale: in 9 ai domiciliari
Gs e Auchan indagate per una maxi frode fiscale di 1,8 miliardi di euro che andrebbe avanti dal 2015: nove persone agli arresti domiciliari.
Le società della grande distribuzione Gs e Auchan, ora Margherita, sono indagate per maxi frode fiscale e associazione a delinquere. Al momento, Il gip di Milano Roberto Crepaldi ha disposto l’arresto domiciliare per nove persone e l’interdizione dalla professione per un anno per altre quattro.
Gs e Auchan indagate per maxi frode fiscale: 1,8 miliardi di euro di fatture false
La Guardia di Finanza ha condotto l’indagine dei pm Nicola Rossato e Stefano Civardi che ha nel mirino Gs e Auchan. Le società della grande distribuzione devono rispondere dell’accusa di associazione a delinquere e frode fiscale. In particolare, per dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni inesistenti.

Allo stato delle indagini il gip ha disposto gli arresti domiciliari per nove persone e l’interdizione dalla professione per un anno per altre quattro. Le misure cautelari riguardano alcuni imprenditori bresciani e campani. Tra questi c’è Gianpaolo Racagni, ex responsabile dell’ufficio acquisti di Auchan, licenziato nel 2019 e poi passato ad Apulia Distribuzione. E tra gli indagati, 39 persone fisiche e 7 persone giuridiche, figura pure l’ex cfo di Auchan, Franco Castagna.
Inoltre, il gip di Milano Roberto Crepaldi ha predisposto il sequestro preventivo di oltre 260 milioni di euro nei confronti di 15 società, pari all’importo dell’Iva evasa.
Il sistema di frode
Gli investigatori hanno stimato che la presunta maxi-frode fiscale riguardi 1,8 miliardi di euro di fatture false. Le operazioni sono in corso nelle province di Milano, Roma, Torino, Napoli, Ancona, Brescia, Lodi Vicenza, Rimini, Padova, Salerno e Potenza.

Il sistema di frode sarebbe stato portato avanti tra il 2015 e il 2021 in due modi. Nel primo caso attraverso false lettere di intenti per effettuare da fornitori italiani acquisti di merci senza applicare l’Iva. Nell’altro attraverso acquisti da fornitori di altri paesi dell’Unione Europea anche in questo caso senza applicare l’Iva. I gruppi della grande distribuzione avrebbero concorso nel meccanismo di evasione e di realizzazione di profitti come intermediari nelle compravendite tra le varie società del circuito finito al centro dell’inchiesta.
A segnalare le presunte irregolarità era stato anche un dipendente di Gs, che si occupava di contabilità; uno degli indagati ha confessato. Intanto Carrefour, che controlla Gs, ha comunicato in una nota la sua massima disponibilità a collaborare con la Guardia di Finanza.