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Bergoglio, occhi sulla sanità e basta selfie

Il Papa è stato chiaro: stop alle foto con personaggi che cercano visibilità. E dopo lo scandalo del palazzo di Londra ha detto al segretario di Stato Parolin di vigilare sulla vendita dell’ospedale Fatebenefratelli.

5 Maggio 2021 17:565 Maggio 2021 17:59 Il Sigillo
Il Papa chiede attenzione per la sanità vaticana

Il passaggio dell’ospedale romano Fatebenefratelli al Gruppo milanese Rotelli-Ghribi rischia di saltare per colpa di un selfie. Bergoglio infatti ha dato ordini precisi a monsignor Battista Ricca, direttore della Casa di Santa Marta: «Mai più selfie con affaristi, faccendieri e finanzieri che si fanno fotografare con il Pontefice per favorire affari milionari in corso». Era già successo molti mesi fa quando il Papa aveva accettato di farsi un selfie con Gianluigi Torzi, ricercato attualmente per la vicenda dell’acquisto del palazzo di Sloane Avenue a Londra, ma il caso che ha fatto scattare l’irritazione di Francesco è stato quello che gira su Instagram con Kamel Ghribi, l’uomo d’affari tunisino che ha fatto la sua fortuna all’ombra di Gheddafi e che, dopo la morte del fondatore Giuseppe Rotelli, è diventato vice presidente e dominus incontrastato del Gruppo San Donato.

Il Papa chiede più attenzione agli affari della sanità vaticana
Papa Francesco con il faccendiere Gianluigi Torzi.

Secondo il sito Dagospia il motivo dello strapotere è una relazione affettiva, che sta creando anche dissapori tra i figli Marco e Paolo, con la vedova di Rotelli, Gilda Gastaldi. Gossip a parte, prima dell’uragano Ghribi, il gruppo San Donato – 17 mila dipendenti, 56 strutture, di cui 3 istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Policlinico San Donato, San Raffaele, Istituto Ortopedico Galeazzi) – era soprattutto concentrato in Italia con ottimi risultati. L’espansione all’estero voluta principalmente da Ghribi ha appesantito molto i conti del Gruppo, creando qualche interrogativo di troppo nel sistema bancario. Ora il Gruppo ha messo nel mirino l’Ospedale Fatebenefratelli, di proprietà dell’Ordine ospedaliero San Giovanni di Dio. Un’operazione che il Segretario di Stato Pietro Parolin, che coordina tutti i ‘satelliti’ della sanità vaticana, sta guardando con attenzione. Soprattutto dopo che alla manifestazione di interesse dei Rotelli si è aggiunta quella della divisione italiana della multinazionale statunitense University of Pittsburgh Medical Center (Upmc), con oltre 90 mila dipendenti, 40 ospedali e 700 tra studi medici e ambulatori, per un fatturato di 23 miliardi di dollari. Upmc vanta già una presenza consolidata a Roma, dove è proprietaria dell’ospedale privato Upmc Salvator Mundi International, mentre altri centri Upmc sono presenti in Sicilia, Campania e Toscana. E solitamente di questi tempi, quando Bergoglio si mette per traverso, gli affari in Vaticano si bloccano.

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