Fuckin’ 90

Guido Mariani
08/08/2021

Nirvana, Pearl Jam, Alice in Chains, Soundgarden. Band e musicisti che hanno fatto del Grunge un fenomeno mondiale. Rispecchiando frustrazioni, paure e incubi di un'intera generazione. Un viaggio tra i libri che raccontano quel movimento e le sue sfortunate stelle.

Fuckin’ 90

«Siamo solo dei disagiati musicali». Così 30 anni fa Kurt Cobain descriveva in un’intervista se stesso e la sua band, i Nirvana. Mentre pronunciava queste parole le sue canzoni diventavano l’inno di una generazione e l’album Nevermind scalava le classifiche trasformandosi in uno di quei dischi di cui si ricordano, e si ricorderanno, gli anniversari. Le interviste di Cobain, che si tolse la vita il 5 aprile 1994, erano fiammate di spontaneismo surreale, saggi di narrativa postmoderna che rispecchiavano un’anima contraddittoria, instabile e irrimediabilmente attratta dall’abisso.

 

 

A 30 anni dall’esplosione del Grunge e della scena musicale di Seattle, non si è esaurita la curiosità e la passione per un movimento che rivitalizzò il rock alla fine del XX secolo. I suoi maggiori protagonisti (Nirvana, Pearl Jam, Alice In Chains, Soundgarden, Mudhoney) sono stati raccontati in molti libri che hanno cercato di andare oltre il fenomeno musicale, scavando nelle storie delle star segnate indelebilmente da grandi tragedie.

Anni luce, il bisogno di sentirsi generazione

Un viaggio bibliografico nel Grunge può partire da un’opera di fiction che spiega meglio di altre il legame particolare di quell’universo culturale e musicale con i giovani italiani. È Anni Luce (add editore) romanzo, in parte autobiografico, di Andrea Pomella pubblicato nel 2018 e selezionato per il Premio Strega. Il Grunge e in particolare la musica dei Pearl Jam sono la colonna sonora dei giovani italiani degli Anni 90 che volevano sentirsi una“generazione” come quella degli Anni 60: in cerca di una vita on the road, di un’identità e di una valvola di sfogo. «Grazie al Grunge», racconta il protagonista della storia, «tutto ciò che accadeva intorno alle nostre vite trovava un terreno disposto ad accoglierlo, delle sensibilità in grado di condensarlo, e un bisogno capace di restituirlo. Il grunge faceva di noi degli iniziati che credevano nella dannazione del mondo».

Not for You, la battaglia dei Pearl Jam contro se stessi

Quest’anno ricorrono anche i 30 anni dalla pubblicazione del disco di esordio dei Pearl Jam, Ten. La storia della band è raccontata nel nuovissimo Not for You – i Pearl Jam tra passato e presente di Ronen Givony (Il Castello editore). Il quintetto guidato da Eddie Vedder è ancora uno dei live-act più popolari del mondo. Il ricco lavoro biografico ha il merito di non soffermarsi solo sugli Anni 90, ma di approfondire musica e impegno sociale di una band che è riuscita a sopravvivere ai propri tormenti giovanili. Il gruppo infatti nacque da una tragedia, la morte per overdose del giovanissimo cantante Andy Wood, leader dei Mother Love Bone. Dopo la sua scomparsa la band reclutò Eddie Vedder e cambiò il nome in Pearl Jam. La brevissima vita di Wood, morto a 24 anni, è raccontata da Valeria Sgarella in Andy Wood. L’inventore del Grunge (Ledizioni) un interessante viaggio agli albori di un movimento, ricco di interviste e di retroscena.

In catene, la prigione di Layne

Parimenti tragica è la storia di Layne Staley, leader degli Alice in Chains. La vita del cantante, morto di overdose nell’aprile 2002, è al centro di In catene di Giuseppe Ciotta, una biografia emozionante e documentatissima che cerca di raccontare la rockstar, ma soprattutto un uomo la cui forza espressiva dipendeva dalla sua empatia, sensibilità e fragilità emotiva.

Chris Cornell, l’ultimo martire del Grunge

Nel 2017 un altro dramma colpì quella scena musicale: Chris Cornell si tolse la vita. Cornell era stato la voce dei Soundgarden e, a detta di molti, uno dei vocalist migliori della storia del rock. Anche i Soundgarden in quel magico 1991 pubblicarono un disco storico Badmotorfinger, anche se il loro capolavoro, Superunknown, arrivò nel 1994. Chris Cornell. La vita e la musica dell’ultimo martire del Grunge di Epìsch Porzioni del 2018 (Chinaski) è un libro che cerca di raccontare l’artista (che fu voce anche di Temple of the dog e Audioslave) nei suoi successi e nelle sue cadute e di capire le origini di un gesto definitivo apparentemente improvviso, ma maturato in anni di depressione e di dipendenze. Tanti aneddoti inediti sulla vita di Cornell sono contenuti anche nella biografia Total f*cking godhead scritta dal giornalista americano Corbin Reiff che in Italia verrà pubblicata a settembre da Il Castello.

Kurt Cobain, genesi di un mito

Ma, inevitabilmente, il personaggio su cui si è più concentrata di più l’attenzione è stato Kurt Cobain. La sua voce e la sua fervida immaginazione è raccolta nei suoi Diari pubblicati in italiano da Mondadori nel 2019. Tra le tante biografie va citata Serving the servant. Ricordando Kurt Cobain (Harper Collins) scritta dal manager dei Nirvana Danny Goldberg e la più datata, ma molto completa Cobain – Più pesante del cielo (Arcana) di Charles R. Cross, frutto di più di 400 interviste e della testimonianza della vedova del cantante, Courtney Love. Courtney è sicuramente una figura centrale per spiegare la vita e la rovina di Cobain. In passato la leader delle Hole ha anche fomentato speculazioni sulla morte del marito, alimentando teorie del complotto. Su questo filone, Love and Death: The Murder of Kurt Cobain, indagine giornalistica a cura di Ian Halperin e Max Wallace (edito da Simon & Schuster nel 2004) in cui si sostiene la tesi dell’omicidio. Epìsch Porzioni invece ha raccolto tutte le teorie del complotto, senza sposarne alcuna, in Kurt Cobain Dossier. Indagine su un suicidio sospetto (Chinaski). Quando ero un alieno (Bd edizioni) è invece un poetico graphic novel biografico italiano di Danilo Deninotti e Toni Bruno che è stato anche tradotto e pubblicato all’estero. Per chi volesse infine una panoramica completa sul grunge può tuffarsi in Il rock dalle strade di Seattle (Arcana) di Claudio Todesco e in altri due titoli firmati da Valeria Sgarella: Seattle. La città, la musica, le storie (Odoya) e Oltre i Nirvana (Edizioni del Gattaccio) che racconta la vicenda della Sub Pop, la piccola etichetta che diede inizio alla rivoluzione musicale di cui parliamo ancora oggi.