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Greta Thunberg al Cop26 contro i «bla bla» dei potenti

L’attivista svedese è stata esclusa dai lavori del Cop26, ma in piazza rilancia le sue accuse ai leader politici mondiali

2 Novembre 2021 12:37 Redazione
Greta Thunberg al Cop26 contro i «bla bla» dei potenti

Sono solo parole quelle che i potenti del mondo si stanno scambiando nel corso della due giorni del Cop26 a Glasgow. Ne è convinta Greta Thunberg, esclusa dai lavori della conferenza sul clima.

In piazza insieme a decine di attivisti Greta ha detto: «I veri leader non sono là dentro, i veri leader siamo noi».

Greta accusa i leader del mondo al Cop26

L’attivista svedese dal palco ha accusato i capi di Stato e di governo di «fingere» sugli impegni che pretendono di mettere sul tavolo. Lasciando intendere di non fidarsi e aggiungendo che, senza la pressione dal basso, non c’è da sperare granché.
Quindi ha liquidato ancora una volta come «bla bla bla» i discorsi dei leader del mondo sul clima: un «bla bla bla» che diversi manifestanti hanno poi riecheggiato in coro.

Non è bastato quindi il tentativo dell’organizzazione britannica dell’evento, guidata dal premier Boris Johnson, di coinvolgere il movimento, permettendo ad alcuni attivisti invitati di parlare davanti alla platea del World Leaders Summit. Giovani delle isole Samoa, del Kenya, dall’Amazzonia hanno denunciato quello che sta accadendo nelle loro realtà: popoli che rischiano di sprofondare nel mare e altri di morire di fame e sete per carestie e siccità generate dal surriscaldamento globale. I leader, dal canto loro, hanno tentato di avvicinarsi al linguaggio degli attivisti.

Boris Johnson dà ragione a Greta

Lo stesso Johnson, rifacendosi alle parole di Greta, ha sottolineato che è già stato fatto troppo «bla bla bla» sul fronte della lotta al cambiamento climatico.

Un esempio è rappresentato dal nuovo ostruzionismo, emerso anche in occasione del vertice di Roma, di Russia e Cina sul termine del 2050 per arrivare ad emissioni zero.

Proprio Xi Jinping ha mandato un messaggio scritto al summit e in contemporanea il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha criticato gli Stati Uniti per l’inquinamento del passato: le sue emissioni storiche sono otto volte quella della Cina, ha dichiarato. E più pesanti sono state le parole del premier indiano, Narendra Modi, secondo cui «l’India raggiungerà l’obiettivo delle emissioni zero nel 2070».

L’allarme lanciato dall’Onu sui cambiamenti climatici

Proprio in questi giorni il presidente delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha lanciato un nuovo allarme asserendo che siamo sulla buona strada per la «catastrofe climatica». Secondo Guterres gli impegni presi per la riduzione dei gas serra nei prossimi dieci anni produrranno un aumento delle temperature medie di 2,7 gradi a fine secolo. L’aumento sarebbe di 2,2 considerando gli impegni a raggiungere lo “zero netto” entro il 2050.

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