Eco Superbonus e installazioni a “costo zero” di sistemi di climatizzazione con pompa di calore. Sono due tra gli argomenti più gettonati del momento, non solo per il risparmio energetico, ma anche per quello che potrebbero generare in bolletta. Da non trascurare c’è poi il tema dell’impatto ambientale, notevolmente minore rispetto al passato. Una serie di vantaggi, a cui si aggiunge la possibilità di installazione nell’85% dei fabbricati, senza necessità di ristrutturazioni ulteriori. Lo sanno bene Ferdinando Pozzani, a.d. di Teon, azienda che produce pompe geotermiche e idrotermiche, e Riccardo Bani, presidente di Arse, Associazione riscaldamento senza emissioni, e a.d. di Veos, che investe in tecnologie e modelli di business innovativi, per ottimizzare le risorse energetiche e ambientali.
D: Ingegner Pozzani, ci spieghi le opportunità legate alla scelta del superbonus
R:
È una scelta di oggi, ma che è importante per le conseguenze che ci porteremo dietro nei prossimi 15-20 anni, perché offre la possibilità di avere, finanziata dallo stato, quindi a “costo zero”, una tecnologia pulita e innovativa, in un settore ancora particolarmente inquinante e poco efficiente. Un prodotto di climatizzazione che è sinonimo di risparmio e affidabilità. Le sue chiavi sono sostenibilità e innovazione.
D: Dottor Bani?
R:
Installare una pompa, nello specifico Teon, approfittando del Superbonus vuol dire dimezzare le bollette, incrementare la classe energetica dell’abitazione e guardare a salute, sicurezza e ambiente. Dobbiamo ricordare sempre che le scelte che faremo oggi grazie al Superbonus segneranno i prossimi vent’anni e se vogliamo decarbonizzare dobbiamo evitare di sostituire caldaie vecchie con caldaie nuove ma adottare soluzioni tecnologiche a emissioni zero in loco come le pompe di calore.
D: Come funzionano le pompe di calore?
R:
P: Sono un dispositivo che può produrre climatizzazione, ovvero riscaldamento e/o raffreddamento, estraendo il calore da una fonte naturale, inesauribile, gratis, per consegnarlo ad ambienti da riscaldare o rinfrescare, utilizzando un contributo di energia elettrica del 20 / 30%. Ci sono pompe geotermiche, che utilizzano come fonte naturale il terreno, e idrotermiche, che usano l’acqua di prima falda o superficiale. Poi ci sono anche quelle ad aria. Teon privilegia l’utilizzo di una tecnologia geotermica/ idrotermica, per le prestazioni costanti e superiori che offre in ogni condizione di funzionamento.
D: Quali sono le differenze rispetto a una caldaia?
R:
P: La caldaia utilizza il gas che scalda l’acqua; per dare 100 unità di calore dentro casa, la caldaia brucia in media 120 unità di metano, gasolio o gpl, mentre la pompa di calore ne utilizza 20 di energia elettrica. Da un punto di vista di bilancio energetico, parliamo quindi di una macchina più efficiente, perché non richiede combustione, quindi non crea né inquinamento, né pericolo.
B: La pompa va nella direzione dell’autonomia energetica, perché se tolgo gas, gasolio o gpl, oltre a eliminare combustibili, elettrifico i consumi e quindi tolgo uno dei vettori energetici. E’ inoltre una scelta che va nella direzione dell’innovazione tecnologica un modello sostenibile per riscaldarsi nel prossimo futuro.
D: Qual è la tecnologia più adatta?
R:
P: Sul piano dell’efficienza la pompa ad aria ha un limite nelle zone fredde, ad esempio nel Nord del Paese, poiché a temperature dell’aria sotto lo zero diventa meno efficiente produrre calore. Al contrario le pompe geotermiche e idrotermiche garantiscono un’efficienza superiore indipendentemente dal clima, poiché le temperature del terreno e delle falde acquifere restano pressoché costanti durante tutto l’anno, attestandosi attorno ai 13 – 15 gradi. Per questo TEON, pur disponendo di soluzione aria-acqua, ha scelto di privilegiare la tecnologia geotermica e idrotermica, perché crede nell’idea che la pompa debba essere efficiente anche e soprattutto quando fa freddo.
B: la pompa di Teon è una macchina efficiente anche in inverno, perché può utilizzare il calore gratuito dell’acqua di falda o del terreno (cosiddetta geotermia a bassa entalpia) producendo acqua calda per riscaldamento fino a superare gli 80 gradi in maniera efficiente, funzionando quindi a temperature uguali a quelle delle caldaie, che si possono quindi sostituire senza togliere i radiatori. La soluzione geotermica è particolarmente adatta alle zone in cui l’aria nel periodo invernale scende sotto gli 8 – 10 gradi.
D: In quali tipi di fabbricato si possono adottare le Teon?
R:
P: Le pompe di calore tradizionali sono progettate per arrivare a temperature medie, inferiori a quelle offerte dalle caldaie, e sono adatte a un edificato nuovo, o con un impianto di distribuzione rinnovato a bassa temperatura, del tipo a pavimento, per esempio. Sui radiatori, specie quelli installati in concomitanza della caldaia autonoma o centralizzata, è invece necessario arrivare a 80 gradi quando serve, come fanno le nostre pompe di calore, frutto di una ricerca pluriennale, che possono essere installate sostituendo la caldaia senza necessariamente ristrutturare. E sono quindi adatte ad oltre i tre quarti dell’edificato italiano, che ha qualche decennio di vita.
B: Fino a ieri le pompe erano adatte a nuovo edificato o richiedevano ristrutturazioni importanti, mentre oggi la pompa di Teon può sostituire la caldaia senza togliere i radiatori, sia in condominio che in abitazioni singole o villette. L’unico limite è che c’è bisogno di spazio, ad esempio un cortile interno, un giardino, i corselli dei garage, in cui inserire un impianto che richiede alcune perforazioni, soprattutto in aree private. Esiste inoltre la possibilità di utilizzare aree pubbliche di concerto con gli Enti Locali oppure utilizzare il “calore” contenuto nell’acqua dall’acquedotto restituendola a temperatura leggermente inferiore, ma senza alterarla dandole così anche un valore energetico.
D: Altri vantaggi?
R:
P: I nostri materiali sono amici dell’ambiente: il refrigerante, per esempio, è naturale, e non usiamo F-Gas, cioè refrigeranti fluorurati, che hanno un impatto tossico e climalterante molto elevato se dispersi in atmosfera e per questo condannati al progressivo esilio dalla normativa europea ed italiana sin dal 2014. Per fare un paragone, basta vedere il GWP, global warming potential, indice che esprime il contributo all’effetto serra, misurato relativamente all’effetto della CO2, il cui potenziale di riferimento è pari a 1. I refrigeranti più usati hanno GWP fra 1300 e 2090, i nostri hanno un GWP pari a 3. Inoltre i nostri refrigeranti hanno un punto critico superiore, indice della capacità di raggiungere temperature elevate, e lavorano a pressioni dimezzate, se non ridotte ad un terzo, rispetto a quelle di refrigeranti tradizionali. Questo offre una chiara indicazione sulla durabilità e affidabilità delle nostre soluzioni.
B: con le pompe guardiano a salute, sicurezza e ambiente, perché ricorriamo a una soluzione con minor impatto ambientale, adottando un modello positivo di comportamento che avrà proseliti dove viviamo. In questo caso la scelta ambientale e di salute non costa. Inoltre se tolgo il combustibile fossile, tolgo anche una fonte di rischio nell’edificio.
D: Altri benefici per l’ambiente?
R:
P: L’efficienza è il rapporto fra l’energia termica che io do e quella utilizzata. Le pompe nascono per fare freddo e solo in seconda battuta per produrre caldo. Ma noi abbiamo avuto una visione precisa: portare una rivoluzione nel settore termico, che per molti anni ha avuto poca innovazione. Il vero rinnovabile è offerto dalle pompe, che possono soppiantare un settore inquinante, che incide quattro volte in più rispetto al traffico, in termini di CO2 e di particolato.
D: E i risparmi?
R:
P: Le nostre pompe sono top gamma, costiamo evidentemente più di una caldaia, ma dimezzano la bolletta del metano e riducono di ca. il 70% quello di una caldaia a gasolio o a GPL. Questo fa sì che nel si rientri dell’investimento fra i 2 e i 5 anni.. Se poi sfruttiamo il Superbonus, il risparmio avviene dal primo giorno di utilizzo.
B: In merito al costo del prodotto bisogna guardare al suo ciclo di vita: il costo di gestione post intervento per i prossimi 20 / 25 anni ha benefici in termini energetici ed economici, che con il geotermico vanno dal 40% al 70%. L’obbligo dall’articolo 119 del DL Rilancio, che prevede di migliorare di due classi energetiche l’edificio, porta anche ad incrementare il valore dei nostri immobili. Con pompa e cappotto possiamo incrementare anche a di 5 / 6 classi, mentre dove non si può fare il cappotto il solo intervento geotermico consente di migliorare di 3 / 4 classi rispetto alla situazione preesistente. Il risparmio in bolletta? Con il geotermico dimezziamo la bolletta (ma se la caldaia era a gasolio risparmiamo anche il 70 %). Con la pompa più il cappotto si risparmia anche oltre: sul gas al 70%, sul gasolio al 80 / 90%.