Cos’è e come funziona il Green Pass Ue
Per ottenere il certificato europeo in vigore dal primo luglio è necessario essere guariti o vaccinati contro il Covid o avere un tampone negativo effettuato 48 ore prima della partenza. Ecco come ottenerlo.
Il Green Pass Ue entrerà in vigore dal primo luglio e avrà la validità di un anno (ma su questo punto è attesa una pronuncia definitiva dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali). Entro il 15 giugno – ha annunciato il presidente del Consiglio, Mario Draghi – saranno definiti gli ultimi passaggi. È il documento essenziale per viaggiare in tutti i Paesi dell’Unione europea che non potranno imporre restrizioni (quarantena e autoisolamento) a chi è in possesso del documento, sempre che tali misure “non siano necessarie e proporzionate a salvaguardare la salute pubblica”. Il Green Pass Ue è un certificato, non un passaporto. Il Green Pass contiene solo le informazioni fondamentali relative al soggetto: nome, data di nascita, data di rilascio, informazioni relative al vaccino/tampone/guarigione. I Paesi visitati non conserveranno i dati, che saranno custoditi e gestiti dallo stato che ha rilasciato il documento sanitario.
Chi può richiedere il Green Pass
Per avere il certificato europeo è necessario aver fatto il vaccino – due dosi oppure una nel caso del vaccino Janssen – essere in possesso di un tampone negativo effettuato 48 ore prima della partenza o essere guariti dal Covid.
Come ottenere il Green Pass
Il certificato Eu Covid-19 sarà disponibile in formato cartaceo o digitale (Qr code). Il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione ecologica, Vittorio Colao, ha precisato che la versione digitale si potrà scaricare sulle applicazioni IO e Immuni o essere salvata su Wallet per chi utilizza Apple. È redatto in due lingue: inglese e quella del paese d’origine del richiedente. Per utilizzare IO, l’applicazione creata dall’Agenzia per l’Italia Digitale, l’utente deve autenticarsi con lo Spid o con la Carta d’identità elettronica. Il certificato sarà visibile automaticamente sullo smartphone e basterà esibire la schermata alle autorità preposte al controllo. Per chi fa ricorso a Immuni il discorso cambia. Al cittadino, a quanto pare, verrà spedito o sarà consegnato un codice a ciclo vaccinale concluso (o tampone effettuato, o accertata guarigione) associato al numero di tessera sanitaria. Immuni e il sito generano il relativo codice Qr che andrà salvato sul telefono e/o stampato. Chi non possiede uno smartphone può richiedere una versione cartacea. Anche questo documento conterrà un codice Qr con le informazioni essenziali e una sorta di sigillo digitale attestante l’autenticità del certificato.
Come funziona il Green Pass per i minorenni
I minori di 18 anni non possono richiedere lo Spid, quanto al documento d’identità elettronico non tutti ne sono muniti e i tempi di richiesta presso molti comuni sono lunghi.
Come fare, allora? Al ministero precisano che insieme alla Sogei – società di consulenza informatica per la Pubblica amministrazione – stanno lavorando per risolvere il problema.
Cosa è il certificato verde
In Italia è già operativa la certificazione verde. Il documento vale solo sul territorio nazionale e serve a spostarsi tra le Regioni di colore diverso, far visita agli ospiti delle Rsa e, a partire dal 15 giugno, dovrà essere presentato per poter partecipare a ricevimenti, cerimonie nuziali e feste. Probabile anche una estensione per i concerti all’aperto con più di mille persone e, forse, anche al chiuso (max 500). Il certificato verde è rilasciato dalla struttura sanitaria e/o il personale che ha effettuato la vaccinazione. Il documento può essere in formato cartaceo o digitale. Per chi è guarito dal Covid incaricati della consegna sono gli ospedali o, nel caso di pazienti che non siano stati ricoverati, i medici di medicina generale e i pediatri. Chi, invece, si è sottoposto al test molecolare o antigenico con esito negativo, riceverà il documento dal laboratorio o dalla farmacia che ha eseguito l’accertamento. Il pass relativo al territorio nazionale è necessario per i bambini dai due anni in su. Il pass vale nove mesi, con decorso dal 15esimo giorno successivo all’inoculazione. Per chi è guarito la durata è di sei mesi mentre è di sole 48 ore la copertura per chi ha fatto un test con risposta negativa.