Stefano Puzzer ha lasciato il coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste (Clpt). «È giusto che mi assuma le mie responsabilità», ha spiegato in un post su Facebook. Sabato sera Puzzer aveva annunciato la fine dei blocchi per poi cambiare idea poco dopo. In un primo comunicato del Clpt diffuso intorno alle 19 infatti veniva annunciata la sospensione del blocco. La decisione aveva alzato un polverone tra i no Green pass, arrabbiati e delusi per una protesta che sarebbe dovuta proseguire almeno fino al 20 ottobre. Poco dopo la giravolta con un secondo comunicato in cui si precisava: «Il presidio continua fino al 20 ottobre e non si molla».
Le dimissioni di Puzzer e il post su Facebook
Su Facebook, l’ormai ex portavoce del coordinamento ha scritto: «Ho rassegnato le dimissioni dal Clpt di Trieste poiché è giusto che io mi assuma le mie responsabilità, una di queste è la decisione di proseguire il presidio fino al 20 di ottobre. La decisione è soltanto mia, non è stata forzata da nessuno, anzi non volevano accettarle ma io le ho pretese». Puzzer ha aggiunto: «Io sciopererò fino al 20 ma tornerò a lavorare solo quando il Green Pass verrà ritirato. Andrò a portare pizze piuttosto oppure da Samer, dove non serve il Green Pass».
Chi è Stefano Puzzer: vaccinato per scelta ma icona dei No Vax
Stefano Puzzer, da poche ore ex leader dei portuali triestini, era finito sotto i riflettori solo pochi giorni fa, con la manifestazione anti Green Pass organizzata a Trieste che aveva visto la partecipazione di 15 mila persone. Quarantacinque anni e gruista, Puzzer da sei anni era il portavoce del Clpt e lavora al porto giuliano dal 1994. Oltre a criticare l’obbligatorietà del certificato verde sui luoghi di lavoro, alla stampa aveva dichiarato di essersi vaccinato «per scelta», definendosi «un sognatore rivoluzionario». In una intervista all’Espresso, il sindacalista aveva infatti dichiarato di «credere nei vaccini», anche se questa presa di posizione contraddice alcuni post pubblicati sul suo profilo Facebook dove strizzava l’occhio a teorie complottiste. Sarà per questo che Puzzer, detto Ciccio, è entrato nel pantheon dei no vax.
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Stefano Puzzer contro i tamponi gratis
Sempre fedele alla linea dura, Puzzer aveva anche respinto il compromesso dei tamponi gratis per i colleghi non vaccinati perché avrebbe rappresentato comunque una discriminazione nei confronti degli altri lavoratori. «Questo ‘accomodamento’ creato per i lavoratori portuali non è giusto. E gli altri lavoratori? Di loro si sono dimenticati tutti», aveva detto a Open. «Con che faccia ci facciamo pagare i tamponi sapendo che tutti gli altri dovrebbero pagarselo di tasca propria?».
Puzzer e la vittoria sindacale del 2015
Da sindacalista Puzzer nel 2015 aveva fatto pressioni alle autorità portuali per adottare l’Allegato VIII del Trattato di Parigi del 1947. Il documento dispone che venga data priorità ai triestini nelle assunzioni al porto di Trieste. Dopo vari scioperi e manifestazioni l’obiettivo fu raggiunto.
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