Coda alla vaccinata

Redazione
14/07/2021

Obbligo o meno di mascherina, certificato vaccinale, tampone negativo, autocertificazioni. Dalla Francia alla Spagna, ora considerata ad alto rischio, fino al Regno Unito: quali sono le restrizioni anti-Covid.

Coda alla vaccinata

La variante Delta galoppa, i nuovi casi di Covid aumentano (ieri, 13 luglio, sono stati 1.534 contro gli 888 di lunedì, mentre le morti sono state 20 contro 13) e il governo pensa a nuove restrizioni per l’estate. Non solo: quattro regioni potrebbero passare in fascia gialla: Abruzzo, Sicilia, Marche e Campania. Per questo la linea tracciata dal presidente francese Emmanuel Macronobbligo vaccinale per sanitari e certificato Covid-19 che attesta la vaccinazione completa, la guarigione o le negatività al tampone per entrare in musei, bar, centri commerciali o per prendere un treno – ha fatto presa anche in Italia. A partire dal generale Francesco Paolo Figliuolo, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri e da Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, che ha già suggerito la possibilità di rendere vincolante in Italia il green pass, non solo per gli spostamenti, ma anche per altre attività. Continua invece a fare discutere, nel nostro Paese, l’obbligo vaccinale per il personale scolastico. La proposta francese spacca i governatori e la politica. Naturalmente contrari Giorgia Meloni che paventa sui social il rischio di uno «Stato orwelliano» e dalla maggioranza Matteo Salvini: «Vaccino, tampone o Green Pass per entrare in bar e ristoranti», twitta il leader della Lega. «Non scherziamo‘.

Come funziona nel resto d’Europa

Al netto delle solite polemiche italiche, come funziona nel resto d’Europa? Partiamo dalla Germania dove non è previsto l’obbligo vaccinale. Lo ha confermato Angela Merkel, spiegando di non aver intenzione di seguire la strada francese. Gli hotel e i ristoranti tedeschi hanno però la possibilità di richiedere a ospiti e clienti lo stato vaccinale attraverso l’app CovPass. Diverse le regole in Austria: per accedere a hotel, ristoranti e locali notturni è necessario mostrare il certificato di vaccinazione, guarigione o un tampone negativo e farsi registrare all’ingresso.

In Spagna, considerata zona ad alto rischio, nelle ultime 24 ore si sono registrati circa 44 mila casi, le restrizioni si fanno più stringenti. In Catalogna per partecipare a ogni tipo di evento con più di 500 persone è necessario mostrare il certificato vaccinale. Ai turisti Uk diretti alle isole Baleari è richiesta l’avvenuta vaccinazione o un tampone negativo. Mentre la Francia sconsiglia ai cittadini di recarsi in vacanza nel Paese. Stessa situazione anche per il Portogallo. Dal 10 luglio i ristoratori di 60 comuni – tra cui Lisbona e Porto -sono obbligati a richiedere il certificato vaccinale ai clienti. Inoltre vige ancora il coprifuoco dalle 23 alle 5 mentre bar e locali sono soggetti a limitazioni di orario.

La Grecia ha imposto misure più stringenti: si potranno visitare siti archeologici e culturali e accedere a bar e ristoranti solo se in possesso di un pass vaccinale. Anche Atene sta pensando all’obbligo vaccinale per i sanitari. Stessa stretta a Cipro: solo chi è vaccinato o ha il referto di un tampone negativo può accedere a bar, hotel e ristoranti

Passiamo ai Paesi del Nord. In Danimarca praticamente ogni attività commerciale, compresi i parrucchieri, e ricreativa è accessibile se in possesso di certificato vaccinale o tampone negativo attraverso l’app Coronapass. Club e palestre sono off limits per chi non è vaccinato. Nei Paesi Bassi è sufficiente una autocertificazione anche se nell’ultima settimana il tasso di positività è salito al 13,4 per cento. . In Gran Bretagna dal 19 luglio sono state revocate le restrizioni: addio obbligo di mascherina anche al chiuso. Questo nonostante i contagi lunedì siano stati 36.660. Diversa la musica in Irlanda dove esibire il tampone negativo non è sufficiente: per accedere ad alberghi e ristoranti occorre avere un certificato di completa vaccinazione o di guarigione dalla malattia. Via libera in Ungheria: dal 3 luglio non è più necessario mostrare il certificato vaccinale per accedere a bar e ristoranti. E niente obbligo di mascherina. In Lituania e Lettonia, invece, palestre, ristoranti, cinema e teatro sono aperti solo a chi è vaccinato.