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Graziano Mesina rifiuta le cure e resta in carcere: tribunale gli nega i domiciliari

Senza le cure non è possibile arrivare a un quadro diagnostico certo. Decade così il diritto di differimento pena in detenzione domiciliare.

30 Marzo 2023 17:27 Elena Mascia
L'ex primula rossa, Graziano Mesina, si è visto respingere la richiesta di differimento pena in quanto il no alle cure ostacola la diagnosi

No alle cure: Graziano Mesina, secondo quanto scritto dal Tribunale di Sorveglianza di Milano presieduto dal giudice Giovanna Di Rosa, non può usufruire del differimento pena, passando alla detenzione domiciliare, in quanto ha manifestato quella che viene espressa come una opposizione a cure e diagnosi. Rifiutando ogni accertamento diagnostico, rende impossibile la definizione di una diagnosi certa ed esatta su quelle che sono le sue condizioni di salute attuali.

Graziano Mesina rifiuta le cure e resta in carcere

L’ex primula rossa del Supramonte, detenuta ad Opera dallo scorso giugno, come specificato nel provvedimento della Sorveglianza (con giudice a latere Laura De Gregorio) persiste ponendosi «in maniera oppositiva di fronte alle cure impedendo di arrivare ad una diagnosi certa». Si tratta di un principio base della giurisprudenza secondo il quale, laddove non vi è la possibilità di approfondire il «quadro diagnostico» per via del rifiuto del detenuto, non si può valutare la concessione del differimento pena.

L'ex primula rossa, Graziano Mesina, si è visto respingere la richiesta di differimento pena in quanto il no alle cure ostacola la diagnosi
Tribunale (Getty Images)

L’ex primula rosse come Cospito

Una sentenza con motivazioni che richiamano il recente respingimento della richiesta di differimento pena con detenzione domiciliare da parte dei legali dell’anarchico Alfredo Cospito. Trattandosi di un peggioramento delle condizioni di salute non derivante da fattori esterni e incontrollati ma da un’autoinduzione che determina le conseguenze dello sciopero della fame, la detenzione domiciliare come differimento pena non può essere accolta.

Mesina, con fine pena previsto nel dicembre 2045, avendo deciso di «autodimettersi» dalle cure andrebbe a perdere lo stesso diritto. Le sue condizioni, per quanto possibile, vengono valutate comunque come «apparentemente» discrete. 80 anni ed ex esponente del banditismo, è riuscito più volte a evadere. Prima che nel carcere di Opera era detenuto in Sardegna e, nei giorni scorsi, il Tribunale di Sorveglianza di Sassari aveva rigettato l’istanza di detenzione domiciliare per motivi di salute avanzata dalla sua difesa, secondo la quale l’ex latitante sta male a causa dell’avanzare dell’età e della vita troppo sedentaria.

 

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