Mentre in Germania la sinistra estrema della Linke ho trovato posto al Bundestag per il rotto della cuffia, non sorpassando la soglia del 5 per cento ma salvandosi con tre mandati diretti, in Austria il Partito comunista ha registrato domenica scorsa il suo maggiore successo dal Dopoguerra. Alle Amministrative di Graz, capoluogo della Stiria, la candidata della Kpö Elke Kahr ha vinto a sorpresa la corsa per la poltrona di sindaco, provocando un vero terremoto politico nella seconda città austriaca. L’eco, coperta dai risultati delle elezioni tedesche, non si è ancora sparsa davvero in Europa fatta eccezione per la Russia, dove i media hanno sottolineato il successo di una formazione parente di quella di Gennadi Zyuganov, seconda forza dietro il partito del potere di Vladimir Putin al recente voto del 19 settembre.
La vittoria di Kahr a Graz destabilizza il cancelliere Kurz
In realtà Frau Kahr, 59 anni e una carriera quasi trentennale come consigliera d’opposizione a Graz, ha poco a che spartire con il leader comunista russo, la sua vittoria sul sindaco uscente Siegfrid Nagl è però già nella storia. Poco dopo che domenica scorsa sono stati resi noti i risultati, Nagl, da 18 anni alla guida del municipio, non ha aspettato molto a dare le dimissioni: troppo evidente lo smacco per l’uomo di punta del Övp in città, che nell’ultima legislatura si era alleato con i nazionalpopulisti della Fpö. Il trionfo purpureo a Graz ha destabilizzato anche il cancelliere Sebastian Kurz, che a livello nazionale prima dell’attuale coalizione con i Verdi aveva tirato in barca proprio l’estrema destra guidata allora da Heinz Christian Strache, vice premier poi stritolato dall’Ibizagate.

Kahr ha raccolto l’eredità dello storico esponente comunista Kaltenegger
Graz la rossa non è però proprio una sorpresa arrivata dal nulla, dato che il centro della Stiria è stato negli ultimi decenni la culla del comunismo austriaco che per ragioni molto particolari, praticamente sparito a livello nazionale, è sopravvissuto invece sulla Mura fino al trionfo, mai veramente sperato, di Frau Kahr. È suo il merito di aver raccolto l’eredità del leader storico Ernest Kaltenegger, faro comunista in consiglio comunale dal 1981 e dal 1998 al 2005 assessore all’Edilizia, riuscito a portare la Kpö anche nel parlamento regionale della Stiria nel 2005, prima volta dal 1945. Elke Kahr ha costruito la vittoria seguendo l’esempio di Kaltenegger, puntando su un politica fatta di concretezza e solidarietà nei confronti dei meno abbienti, arrivando a donare lo stipendio di consigliera alle attività caritatevoli.
La carriera politica della neo borgomastra
La nuova borgomastra, ancora in pectore in attesa di vedere quale sarà il gioco delle alleanze per l’esecutivo cittadino, è cresciuta in una famiglia adottiva tutt’altro che benestante, padre fabbro e madre casalinga, in un quartiere operaio di Graz. Dopo la maturità serale ha lavorato per un po’ di tempo come impiegata in banca, prima di iscriversi al Partito comunista austriaco nel 1985. Al suo fianco, nella vita privata, Franz Parteder, per anni l’eminenza grigia della Kpö. Poi la crescita politica sotto Kaltenegger. Nel 1993 è entrata in consiglio comunale e nel 2005 il passaggio di consegne all’assessorato all’Edilizia. Con Kahr il partito è cresciuto dall’11 per cento nel 2008 al 19 per cento nel 2012, sfondando quota 20 per cento nel 2017 e arrivando a quasi il 30 per cento oggi.
Il comunismo austriaco del terzo millennio: marxismo e concretezza
Intervistata dal quotidiano liberale Der Standard Frau Kahr ha affermato di voler lavorare in consiglio comunale con le maggiori forze presenti, dall’Övp ai Grünen, lasciando la porta aperta anche ai socialdemocratici della Spö. E, a scanso di equivoci, ha inoltre ribadito la sua netta condanna per i crimini di Stalin e l’invasione della Cecoslovacchia da parte dell’Urss. Ha aggiunto anche di non essere una fan della Corea del Nord e di essere marxista. Insomma, nessuno deve aver paura del comunismo austriaco in versione terzo millennio: benvenuti a Leningraz.