Football is coming Rome, again? La volontà c’è e la speranza non manca. A dichiararlo è il presidente della Figc Gabriele Gravina, che dal palco del Festival dello sport di Trento ha ammesso: «Ci interessa l’Europeo del 2028 e ci stiamo candidando. Da troppo tempo in Italia non si ospita un a manifestazione così importante. Voglio chiudere il mio ciclo con questa competizione». Senza considerare l’edizione itinerante disputata nel 2021, l’Italia non ospita la fase finale di un Campionato Europeo di calcio dal 1980, quando arrivò quarta. In quella precedente, nel 1968, si era aggiudicata il torneo. Il Mondiale di calcio, invece, manca dal 1990: proprio in quell’occasione furono costruiti o ristrutturati gli stadi sede delle partite, oggi considerati vetusti. «Due sono gli asset sui quali lavorare: la riqualificazione degli stadi italiani e l’organizzazione di un grande evento», ha detto Gravina. E le due cose, si sa, vanno a braccetto.
Gravina: «Il Mondiale biennale? Una atto di isterismo»
Gravina ha detto la sua anche sui Mondiali a cadenza biennale, ipotesi che sembra non piacere a nessuno, tranne che alla Fifa: «Sono assolutamente contrario. Forse non ci si rende conto di cosa comporterebbe sotto il profilo organizzativo. Dobbiamo riscoprire il senso del valore della dignità umana degli atleti. Il fascino di questi appuntamenti è legato anche all’attesa di questi eventi», ha detto il presidente della Figc: «Una scelta del genere, inoltre, significherebbe uccidere l’attività commerciale delle federazioni. E gli Europei e Mondiali femminili quando si disputerebbero? Contemporaneamente? Queste proposte sono solo un atto di isterismo di cui il calcio, che ha già idee di superleghe, non ha assolutamente bisogno».
Gravina: «Dobbiamo fare i conti anche con la sconfitta»
Gravina ha poi parlato della sconfitta dell’Italia contro la Spagna nella semifinale di Nations League. «Dobbiamo fare i conti anche con la sconfitta», ha detto poi Gravina parlando Gravina ha poi parlato della semifinale di Nations League Italia-Spagna, durante la quale Donnarumma è stato subissato dai fischi ogni volta che ha toccato il pallone: «Mi è dispiaciuto. Ci si dimentica troppo presto dei tre anni di percorso che hanno fatto i nostri ragazzi».