Grasso non paga, il Pd non molla

Stefano Iannaccone
01/05/2021

Nel 2018 l'ex presidente del Senato venne condannato a versare al partito 83 mila euro di contributi mai pagati. E i conti sono ancora aperti.

Grasso non paga, il Pd non molla

Una battaglia legale che non è ancora finita. In mezzo ci sono poco più di 83 mila euro, che il Partito democratico ha chiesto a Piero Grasso, ex presidente del Senato, uscito dai dem a fine 2017 per entrare in Liberi e Uguali, per non aver versato la somma che ogni parlamentare destina al partito durante la legislatura (1.500 euro al mese). Secondo quanto apprende Tag43.it, il contenzioso sta andando avanti. “Sta facendo la sua strada”, si limita a dire una fonte del Pd.

Il botta e risposta al vetriolo tra Grasso e Bonifazi

La vicenda era cominciata a gennaio 2018 con uno scambio al vetriolo tra l’allora tesoriere dem Francesco Bonifazi, renziano di ferro e attualmente senatore di Italia Viva, e l’ex pm, fuoriuscito dal partito.

Dal canto suo, l’ex pm ha sempre ritenuto di non dover versare alcunché: “Da presidente del Senato, come so essere norma, non ho ritenuto di finanziare alcuna attività politica oltre ad aver rinunciato, tra le altre, alla parte di indennità che viene solitamente utilizzata per finanziare i partiti”, si difese. Rivendicando di aver dimezzato, durante l’esercizio del suo mandato, “il costo complessivo lordo del gabinetto del presidente e del fondo consulenza, con un risparmio annuo di circa 750 mila euro”. “Al termine del mio mandato”, rispose piccato all’ex collega di partito, “avrò dunque fatto risparmiare alle casse dello Stato più di quattro milioni di euro”.

La condanna del Tribunale di Roma

La vicenda continuò per vie legali. A giugno 2018, Bonifazi chiese al Tribunale di Roma i decreti ingiuntivi per ottenere il saldo della cifra accumulata da Grasso durante la scorsa legislatura. Un mese dopo Grasso venne condannato a pagare la somma. L’ex presidente del Senato non era l’unico “moroso”: nel mirino di Bonifazi finirono infatti ben 63 parlamentari dem, per un totale di circa 1,5 milioni di euro. Un anno dopo, nel febbraio 2019, il rosso nelle casse dem dovuto al mancato versamento della quota da parte degli eletti ammontava a 460 mila euro. Tra i morosi c’erano in quel caso molti big del partito.

Grasso annunciò il ricorso. E il contenzioso, come si diceva, è ancora aperto. L’unica consolazione, dalle parti di Largo del Nazareno, è che al momento non ci sono casi simili. “Al massimo qualcuno che dimentica di fare i pagamenti per un paio di mesi…”.