L’attrice australiana Nicole Kidman è la protagonista del film Grace di Monaco, in onda stasera, venerdì 16 luglio 2021, alle 21.10 su Rai Movie. Il biopic diretto da Olivier Dahan racconta, con una serie di licenze narrative, un breve periodo della vita di Grace Kelly, l’attrice statunitense che, nel 1956, sposò il principe Ranieri III di Monaco con una cerimonia talmente fastosa da conquistare per giorni i titoli dei telegiornali e le copertine di quotidiani e riviste. Nel biopic, in particolare, il regista si sofferma a esplorare le indecisioni e i turbamenti della principessa, divisa tra le responsabilità che la legano al principato e il ritorno sulle scene cinematografiche. In mezzo, il fardello di una crisi coniugale che non sembra essere nient’affatto passeggera. Nonostante il cast di prima scelta (accanto a Kidman, anche Tim Roth nel ruolo di Ranieri, Paz Vega in quello di Maria Callas e Milo Ventimiglia nei panni di Rupert Allen), Grace di Monaco è stato accolto con freddezza da pubblico e critica. Ma, soprattutto, ha infastidito la famiglia Grimaldi che lo ha etichettato come un ritratto poco veridico ed eccessivamente fantasioso. Proviamo a capire quali sono le differenze tra la realtà storica e la resa cinematografica.
Tutte le differenze tra la storia vera di Grace Kelly e il biopic in onda stasera, venerdì 16 luglio, su Rai Movie alle 21.10
Grace di Monaco: Tra il racconto troppo glamour della vita a corte e una prospettiva superficiale sul privato
Sin dall’inizio della lavorazione, il film ha scatenato parecchie polemiche per l’eccesso di libertà creativa. Elemento che aveva spinto la famiglia reale di Monaco a dissociarsene completamente dopo aver letto la sceneggiatura dell’opera di Dahan che, più che un biopic, aveva realizzato un feuilletton patinato parecchio lontano dalla realtà storica. Ad allinearsi al parere della famiglia reale anche alcuni studiosi della storia del Principato, tra cui Jean de Cars e Melvyn Stokes, che hanno accusato regista e sceneggiatori di aver forzato alcuni eventi fino al limite dell’inesattezza storica. A partire dalla descrizione della vita a corte, sicuramente molto meno glamour di quanto la si voglia vendere, e dalla relazione tra la principessa e Ranieri. Una vera e propria fiaba diventata realtà, nata sul set di Caccia al ladro e coronata, un anno dopo, dalle nozze. Ma il lieto fine che il film sembra voler suggerire è esistito davvero? Per quanto Dahan mostri i due in un periodo difficile della relazione, distanti, freddi, divisi ulteriormente dalla proposta di Hitchcock (che voleva a tutti i costi Kelly come protagonista di Marnie) e il conflitto tra Monaco e la Francia, la vicenda privata viene presa in considerazione in maniera molto superficiale. Anzi, pare che la versione arrivata sul grande schermo sia stata molto edulcorata perché, nella realtà, i due sembrava fossero anche più lontani e probabilmente coinvolti in diverse relazioni extramatrimoniali. Fino ad arrivare, negli ultimi 10 anni di vita della principessa, a condurre vite parallele e separate.
Grace di Monaco: ancora troppo attrice per essere principessa?
Un altro errore segnalato dagli esperti riguarderebbe lo status della carriera dell’attrice americana. Una volta sposata, ha abbandonato tutto per dedicarsi alla famiglia e agli impegni istituzionali. Tuttavia, nel film, la vediamo perennemente sofferente nei confronti degli obblighi reali e desiderosa di ritornare in pista. Un impulso che sembra quasi voler assecondare dopo l’offerta del ruolo in Marnie da parte del maestro Hitchcock in persona ma che mette da parte, finendo col rimanere a Monaco accanto al marito. Per quanto gli storici dubitino della visita del regista a palazzo, la vicenda della parte e dei dubbi sull’accettarla o meno pare sia vera, per quanto molto gonfiata. Al contrario, invece, della resa dei pensieri di Ranieri sul ritorno della moglie sul set. Nel film, il principe sembra entusiasta del progetto di Marnie. Ma è solo una impressione: qualche tempo dopo, prova a fare di tutto pur di dissuadere la consorte dall’accettare per paura che tutta quella visibilità mediatica avrebbe potuto creare grosse grane diplomatiche.
Grace di Monaco: la versione errata del conflitto tra Monaco e Francia
Tra tutti, però, l’aspetto più problematico del film rimane, senza dubbio, il racconto della disputa tra Monaco e la Francia e, soprattutto, del ruolo di Grace Kelly nella sua risoluzione (che, in realtà, si raggiunse solo nel 1963, dopo un anno di negoziati e con l’adozione della nuova costituzione del Principato). Nella scena finale, invece, la principessa tiene un discorso al ballo della Croce Rossa al Casinò di Montecarlo, il 9 ottobre 1962. Alla fine, riceve una standing ovation e il Segretario alla Difesa statunitense, Robert McNamara, si gira verso il generale De Gaulle per chiedergli se avesse intenzione o meno di lanciare una bomba sulla principessa. Questa scena è sbagliata su diversi fronti: in primis, De Gaulle non era presente al ballo. Poi, l’evento e le parole della principessa, ovviamente, non ebbero un ruolo così centrale nel raffreddare la crisi.
Grace di Monaco: i personaggi minori sono invenzione del regista o replica di persone realmente esistite?
Tra una castroneria e l’altra, però, c’è anche spazio per elementi accertati. Nella pellicola, accanto a figure storicamente esistite come Aristotele Onassis e Maria Callas, fa spesso al sua apparizione un team di persone che lavorano per Grace Kelly, tra cui la dama di compagnia Madge e Padre Francis Tucker, il prete di fiducia. Questi personaggi sono creature nate dalla fantasia di Dahan o sono esistiti per davvero? La risposta corretta è la seconda. Sì, sono esistiti per davvero. Padre Tucker era un sacerdote che Grace conosceva da molto prima del suo arrivo a Monaco. Addirittura, secondo un articolo di People del 1996, è stata la persona che avrebbe fatto incontrare i due futuri sposi. Anche Lady Madge è stata per davvero dama di corte dell’ex attrice, anche se molti pensano che l’alter ego cinematografico sia molto più un omaggio al personaggio di Mrs Danvers, tra le protagoniste del romanzo Rebecca. Che, casualità, proprio Hitchcock trasformò in un film.