Pronti-via e il governo Meloni si ritrova già con un carico di oltre 100 decreti attuativi da emanare. Si tratta, nella maggior parte, di decreti ministeriali. In linguaggio giuridico è una normativa secondaria senza la quale le norme, alcune di queste anche rilevanti e annunciate in pompa magna, rimarrebbero inattuate e di fatto lettera morta. Nello specifico, i ministri dopo i primi quattro mesi di attività, devono mettere a punto 135 provvedimenti, 116 dei quali relativi alla legge di Bilancio approvata a dicembre 2022. Di questi, 40 sono in capo al ministero dell’Economia, 17 a quello dei Trasporti e altri 10 a quello dell’Agricoltura. Gli altri dicasteri hanno a che fare con meno di 10 provvedimenti ciascuno.
Congelata la Commissione scientifica ed economica del farmaco
Ma quali sono questi provvedimenti da adottare e le conseguenti misure ferme? Spulciando tra i 135 provvedimenti spunta il decreto del ministero dell’Ambiente per definire un prezzo accessibile del gas ai clienti finali industriali a forte consumo. Il ministero della Salute invece deve nominare i componenti della Commissione scientifica ed economica del farmaco: il termine in questo caso è il 26 marzo. Attesa poi dal Mef la definizione delle misure incentivante in favore degli enti locali che aderiscono alle riorganizzazione e alle aggregazioni. E sempre dal ministero guidato da Giancarlo Giorgetti dovrà arrivare la ripartizione del fondo per l’attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza, fortemente al centro dell’attenzione in questi giorni per le dimissioni del direttore dell’Agenzia, Roberto Baldoni.

Si attendono termini e modalità del reddito di cittadinanza
Le imprese del vetro e della ceramica artistica di Murano aspettano dal Mimit il decreto sulle modalità di riparto del fondo loro dedicato. E ancora, il ministero della Cultura deve emanare i termini e le modalità di concessione e di utilizzo della Carta cultura giovani e di quella del merito, fortemente voluta dal ministro Gennaro Sangiuliano per superare la 18 app. Dal ministero del Lavoro si attendono i termini e le modalità di erogazione della componente del reddito di cittadinanza riguardante l’integrazione del reddito dei nuclei familiari in abitazione in locazione, per il pagamento parziale o totale dell’ammontare del canone annuo di affitto. Sempre il dicastero guidato da Maria Elvira Calderone dovrà mettere a punto il decreto per la presentazione delle domande per il rilascio del bonus tpl, cioè il buono per acquistare abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale.

Altro che l’autonomia fortemente voluta dalla Lega
Del lungo elenco fa parte anche l’individuazione, da parte del ministero degli Affari regionali, dei livelli essenziali delle prestazioni-Lep sui diritti civili e sociali che devono essere garantiti in tutto il territorio nazionale, nonché i relativi costi e fabbisogni standard. Provvedimento, questo, propedeutico alla riforma dell’autonomia fortemente spinta dalla Lega e dal ministro Roberto Calderoli.

L’eredità pesante dei precedenti governi
Quello dei decreti attuativi, occorre dire, non è una prerogativa dell’esecutivo Meloni. Lo stock ereditato da questo governo, infatti, ammontava a 419 provvedimenti, di cui 44 facevano riferimento addirittura alla XVII legislatura (marzo 2013-marzo 2018, era l’epoca Renzi–Gentiloni). Da ottobre, con Giorgia Meloni in carica, qualcuno ne è stato adottato, Quindi, in riferimento alla sola legislatura precedente a questa (Conte I e II e Draghi) si è passati da 419 a 347. Facendo due calcoli rimangono in pancia 504 provvedimenti attuativi. Non bisogna far altro che aspettare.