Il governo pensa alla cucina italiana: piatti made in Italy alla mensa di Montecitorio

Redazione
10/11/2022

Le battaglie di Fratelli d'Italia contro le ingerenze straniere si spostano dalla lingua alla mensa della Camera. In vista della scadenza dell'appalto attuale, è stata proposta la rotazione di piatti regionali.

Il governo pensa alla cucina italiana: piatti made in Italy alla mensa di Montecitorio

Prima l’Italia, anche in cucina. A Montecitorio il made in Italy potrebbe approdare anche in mensa. E così dopo le battaglie sulla lingua italiana, da preferire all’inglese, adesso il governo potrebbe introdurre dei menù con cui valorizzare i prodotti del territorio. Fratelli d’Italia sembra intenzionata, alla scadenza del bando dell’attuale appalto per la ristorazione, a proporre una rotazione di piatti dalla varie Regioni. Si tratterebbe di una sorta di tour gastronomico con cui valorizzare la filiera agro-alimentare italiana.

Il governo pensa alla cucina italiana piatti made in Italy alla mensa di Montecitorio. La proposta di FdI in vista della scadenza dell'attuale appalto
Un piatto di carbonara (Getty)

Trancassini: «Alziamo gli standard»

A spiegarlo è stato il questore di Fratelli d’Italia, Paolo Trancassini. Lui è stato il promotore della proposta e ha sottolineato gli obiettivi: «Vogliamo alzare gli standard qualitativi delle materie prime proponendo una turnazione di menù regionali». A dicembre scadrà l’attuale appalto per la ristorazione della Camera e così alla mensa si passerà a piatti siciliani, piemontesi, veneti e così via. La gara proposta da Trancassini partirà dalle materie prime, ma c’è chi lo accusa di aver presentato la proposta perché proprietario di un locale a pochi passi da Montecitorio.

Il governo pensa alla cucina italiana: piatti made in Italy alla mensa di Montecitorio. La proposta di FdI in vista della scadenza dell'attuale appalto
Un tavolo apparecchiato di un ristorante (Getty)

Il dispensatore di Fabio Rampelli

Le battaglie di FdI e del nuovo governo in favore dell’Italia proseguono. Prima il focus sulla lingua, culminato con l’auto-correzione del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. Il suo errore era stato utilizzare la parola dispenser, per rivolgersi agli erogatori di igienizzante alla Camera. «Non dispenser ma dispensatore», ha poi dichiarato, e su Twitter ha specificato: «alla Camera dei deputati italiana si parla italiano». Anche l’appello del cofondatore di FdI ha generato commenti ironici e prese in giro sui social. Adesso toccherà ai menù, ma bisognerà intanto attendere la scadenza dell’attuale appalto.