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Il cronoprogramma per il nuovo governo: prima seduta in parlamento il 13 ottobre

Il Senato sarà presieduto provvisoriamente da Liliana Segre, così come la Camera dal deputato più anziano. Poi si eleggono i nuovi presidenti delle due Aule. Le consultazioni, l’incarico a Giorgia Meloni, il giuramento e il rituale della campanellina: cosa ci aspetta nel prossimo mese.

28 Settembre 2022 13:42 Redazione
Il cronoprogramma per il nuovo governo: prima seduta in parlamento il 13 ottobre

Archiviato il risultato, con la netta vittoria del centrodestra alle elezioni, si parla già molto di squadra di governo e di programmi, soprattutto in tema di riforma della Costituzione e di aggiornamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Già, ma intanto un esecutivo nuovo ancora non c’è. E non bisogna assolutamente perdere tempo, visto che entro la fine dell’anno va approvata la manovra finanziaria. Qual è quindi il famoso “cronoprogramma” che aspetta la nuova maggioranza? 

Camera e Senato convocate per la prima seduta il 13 ottobre

Innanzitutto Camera e Senato sono convocate per la prima seduta il 13 ottobre. Prima ovviamente i nuovi deputati e senatori devono presentare tutta la documentazione “pratica”, e cioè impronta, fotografie per i tesserini, recapiti e informazioni per il pagamento dello stipendio. Poi ci sarà la prima seduta, e i presidenti provvisoriamente saranno i membri più anziani delle due assemblee. Nel caso del Senato è facile pescare tra i senatori a vita: quello con più anni di età è Giorgio Napolitano (97), ma per le condizioni di salute dell’ex presidente della Repubblica probabilmente toccherà alla senatrice Liliana Segre (92). Alla Camera il compito spetta al vicepresidente più anziano della passata legislatura. Se non dovesse però essere stato eletto, si passerà al vicepresidente più anziano delle precedenti legislature. O altrimenti al deputato più in là con l’età.

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Liliana Segre. (Getty)

Il primo punto: l’elezione dei due nuovi presidenti

Il primo punto all’ordine del giorno è l’elezione del presidente. Alla Camera la votazione avviene a scrutinio segreto a maggioranza dei due terzi dei componenti. Dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti, considerando anche le schede bianche, e dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti. A Palazzo Madama è eletto chi ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei componenti dell’assemblea. Se non viene raggiunta nei primi due scrutini, si procede, il giorno successivo, a una terza votazione, nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta dei presenti, sempre tenendo conto anche del e schede bianche. Se pure in questo caso nessuno risulta eletto, si procede lo stesso giorno al ballottaggio tra i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti nel terzo scrutinio. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.

Le consultazioni al Quirinale: il calendario dei partiti

Una volta che le due assemblee avranno eletto il proprio presidente, il capo dello Stato Sergio Mattarella potrà dare il via alle consultazioni. Dovranno essere convocati nella Sala della Vetrata al Quirinale la seconda e la terza carica dello Stato, cioè appunto i nuovi presidenti di Camera e Senato, dopodiché gli ex presidenti della Repubblica in vita. Poi, verrà stilato un calendario con i partiti politici che hanno siedono in parlamento, una prassi che abbiamo imparato a conoscere, vista la faticosa ricerca di una maggioranza di governo nelle ultime elezioni e nelle successive crisi: di solito si parte da quelli con minore rappresentanza e si conclude con quelli che ne hanno più di tutti.

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Sergio Mattarella. (Getty)

Il premier incaricato: 48 ore per sciogliere la riserva

Finito il giro di consultazioni, e in questo caso visti gli ampi numeri del centrodestra non dovrebbero esserci intoppi per formare una maggioranza, il presidente della Repubblica affiderà l’incarico al presidente del Consiglio di formare un nuovo governo. Il premier incaricato accetta e si prende, solitamente, 48 ore per sciogliere la riserva. Ma i tempi potrebbero essere anche più brevi. Il presidente del Consiglio, cioè molto probabilmente Giorgia Meloni, verifica che esiste una maggioranza e scioglie la riserva. A quel punto il presidente della Repubblica nomina il presidente del Consiglio e, su sua proposta, i nuovi ministri.

Il cronoprogramma per il nuovo governo: prima seduta in parlamento il 13 ottobre
Il passaggio di consegne tra Giuseppe Conte e Mario Draghi. (Getty)

La formula del giuramento e il rituale della campanellina

Poi tocca al giuramento con la famosa formula da recitare al Quirinale: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione». Dopodiché, il nuovo premier riceve la campanella da quello uscente, in un passaggio di consegne simbolico che è diventato iconico negli ultimi anni (si pensi alla faccia che aveva Enrico Letta quando fu costretto a lasciare spazio al suo “carnefice” Matteo Renzi, o a Giuseppe Conte defenestrato in favore di Mario Draghi). La campanella serve ad aprire le sedute del Consiglio dei ministri. Prima di entrare nella pienezza delle funzioni, il governo deve ottenere la fiducia dei due rami del parlamento.

Tag:Elezioni politiche 2022
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