Si apre una settimana nera per la Goldman Sachs, una delle banche d’affari statunitense più famose al mondo. Infatti, la società dovrebbe tagliare 3.200 persone e i licenziamenti sono previsti per i prossimi giorni.

I tagli della Goldman Sachs
La Goldman Sachs avrebbe deciso di licenziare ben 3.200 dipendenti. Secondo la Bloomberg, questa è una delle più grandi «cure dimagranti» nella storia di Wall Street. L’agenzia finanziaria ha deciso di tagliare posizioni e personale nei settori trading e banking secondo quanto si apprende da alcune fonti interne. Inoltre, sono previsti degli aggiornamenti per quanto riguarda l’andamento del nuovo business incentrato su carte di credito e credito a consumo.
Si tratterebbe di un aggiornamento negativo, che secondo alcuni potrebbe evidenziare una perdita di oltre 2 miliardi di dollari ante imposte. Insomma, il 2023 è iniziato nel peggiore dei modi per la Goldman Sachs anche se la cifra totale dei tagli al personale dovrebbe essere inferiore rispetto ai 4mila inizialmente pianificati.

Le ragioni per questi licenziamenti
I licenziamenti nell’agenzia finanziaria non sono stati fatti a caso. Per capire meglio la dinamica di questi tagli, occorre risalire al 2018, quando sotto la guida del CEO David Solomon l’organico della Goldman Sachs è salito del 34%. Alla fine di settembre infatti, la quota dei dipendenti dell’agenzia arrivava a sfiorare la 50mila unità. Inoltre, durante la pandemia la banca d’affari non ha praticato i soliti tagli annuali, licenziamenti che vengono fatti per coloro che non raggiungono i requisiti richiesti dalla società.
Dunque, la Goldman Sachs sta «recuperando» i licenziamenti che non ha fatto nell’ultimo periodo. A ciò si aggiunge anche il fatto che la società prevede una recessione in vista e punta a risparmiare, minimizzando i costi. Questo perché molte linee di business stanno rallentando e le prospettive dei mercati non sono rosee, dal momento che l’incertezza regna sull’economia mondiale.