Dagli Oscar ai Golden Globe, come vengono scelti i vestiti delle star

Camilla Curcio
22/03/2022

Accordi con brand e stilisti. Vestiti tagliati su misura o regalati alle star al termine delle cerimonie. La complessa procedura dietro la scelta degli outfit da sfoggiare sulle passerelle di Oscar e Golden Globe.

Dagli Oscar ai Golden Globe, come vengono scelti i vestiti delle star

Se da un lato gli Oscar celebrano pellicole e attori migliori del cinema internazionale, dall’altro diventano l’occasione perfetta per sfoggiare look da sogno. Mescolando cinema e moda, kermesse del genere riescono a trovare un compromesso tra i gusti dei cinefili e quelli dei fashion victim. Selezionare un capo da tappeto rosso, tuttavia, non è così semplice come sembra: dietro le quinte, infatti, esiste un complesso sistema fatto di accordi coi brand e protocolli da seguire che va ben oltre una semplice apparizione pubblica.

Come funziona la scelta dell’outfit che gli attori indossano sui red carpet

La preparazione di una star del cinema a un momento così decisivo per la sua carriera richiede mesi di lavoro. Secondo Emily Sanchez, stylist che ha lavorato con Renee Zellweger, Glenn Close e Naomi Watts, il buon esito di un outfit su un red carpet dipende, all’80 per cento, dalla celebrità che lo indossa e dal suo rapporto con lo stilista che lo ha realizzato. «Un attore o un’attrice pensa automaticamente a un designer che conosce di persona e col quale, magari, ha lavorato per un film o addirittura vanta un’amicizia di lunga data», ha spiegato in un’intervista all’Independent, «una scelta affettiva che attribuisce un valore aggiunto all’evento, di per sé già importante, e conferisce un’aura particolare al vestito».

Come funziona la scelta degli outfit da red carpet
Glenn Close agli Oscar 2021 (Getty Images)

Generalmente, i costumisti iniziano a contattare i marchi molto tempo prima rispetto all’annuncio delle candidature, cosa che spesso complica ulteriormente il lavoro: diverse aziende, infatti, preferiscono temporeggiare e prendere accordi definiti soltanto dopo aver ricevuto la conferma della nomination del cliente in ballo. «Fino a quando tutto non è ufficiale, organizzare impegni e appuntamenti è davvero difficile», ha aggiunto Emily Sanchez, «non si sa chi sia nominato e chi invece si limiterà semplicemente a presenziare all’evento o a partecipare a uno dei tanti party collaterali». Di norma, i couturier preferiscono vestire presentatori e nominati perché il ruolo centrale che avranno durante la serata assicura loro un’esposizione mediatica importante. In sostanza, gli Oscar, trasformandosi in una vera e propria vetrina, li aiutano a dirottare tutta l’attenzione di stampa e pubblico sulle loro creazioni e, in parallelo, a gonfiare fatturati e engagement sui social.

Come funziona la scelta degli outfit da red carpet
Amanda Seyfried agli Oscar 2021 (Getty Images)

Tra accordi economici e partnership coi brand, la scelta degli abiti

Alla fine, per una griffe, vestire una stella di Hollywood non è altro che una proficua operazione di do ut des. E non è così raro che, messo da parte il discorso sentimentale, una celebrity venga pagata dallo stilista per indossare un suo pezzo. «Si tratta di un modus operandi piuttosto diffuso nel settore», ha dichiarato a Business Insider Jessica Paster, stylist di attrici come Cate Blanchett e Sandra Bullock, «e non si limita solo ai vestiti. Chiunque è disposto a pagare per farsi indirettamente pubblicità: aziende di gioielli, di scarpe, persino di fazzoletti di carta e assorbenti». Non esistono prezzi fissi: una volta fatti indossare vari modelli alla cliente, si valuta con occhio clinico qualsiasi dettaglio per capire se l’ensemble può andar bene o va decisamente escluso. Solo allora, parte l’accordo economico attraverso una serie di contrattazioni.

Come funziona la scelta degli outfit da red carpet
Zendaya ai Golden Globe 2021 (Getty Images)

Ovviamente, c’è anche chi, più che farsi pagare, considera più stuzzicante l’opportunità di indossare un pezzo di couture e, magari, riceverlo in regalo. Ecco che, in queste occasioni, l’opzione ideale è stabilire una partnership: rendendo il vip in questione ambassador del brand. Come successo, ad esempio, a Lupita Nyong’o con il vestito azzurro di Prada sfoggiato agli Oscar del 2015 o a Glenn Close che, per la cerimonia del 2019, ha incantato paparazzi e giornalisti con uno scintillante abito a mantello. Entrambi finiti dritti dritti nel guardaroba delle dirette interessate. «Questa, tuttavia, non è una prassi», ha precisato Sanchez, «a meno che non si tratti di un articolo custom made, ideato ad hoc per la cliente, le mise vanno restituite alla casa di moda subito dopo gli eventi, assieme alle scarpe e agli accessori perché, nella maggior parte dei casi, vengono inseriti in veri e propri archivi». 

Come funziona la scelta degli outfit da red carpet
Lupita Nyong’o con indosso un Prada (Getty Images)

Quando il dress code va oltre la moda e incontra l’attivismo

C’è, poi, un’altra importante variante. Il tappeto rosso diventa a tutti gli effetti una passerella sul mondo per quanti lo calcano, circondati dalle luci e dai flash dei fotografi. Tuttavia, ci sono state diverse circostanze in cui, più che per una sfilata, è stato utilizzato come veicolo di messaggi di un certo spessore e questo ha fatto sì che anche gli outfit si adeguassero ai claim propagandati. È il caso delle ultime stagioni, dominate dall’influenza di movimenti come il #MeToo e Time’s Up. L’incontro tra il fashion system e l’attivismo ha definito un vero e proprio dress code: ai Golden Globe 2020, ad esempio, figure come Emma Watson e Jessica Chastain hanno indossato il colore nero per protestare contro gli abusi sessuali sul posto di lavoro.

Come funziona la scelta degli outfit da red carpet
Dress code nero per Jessica Biel e Justin Timberlake (Getty Images)

E, sempre nello stesso anno, i SAG e i BAFTA Awards si sono convertiti in un vero e proprio manifesto in difesa della sostenibilità, con abiti vintage recuperati dagli armadi e riutilizzati o nuove creazioni fatte con stoffe e tessuti green in nome dell’urgenza di ridurre gli sprechi di un industria tra le più inquinanti al mondo. «Al momento, la questione ambientale è un tema particolarmente caldo tra gli addetti ai lavori», ha concluso Sanchez, «un vip può prendere in prestito un articolo del campionario, lo indossa, poi lo restituisce e viene riutilizzato per uno shooting, vivendo più vite e limitando i consumi. Sembra poco ma è un contributo che, su larga scala, fa tantissimo».

Come funziona la scelta degli outfit da red carpet
Ai Sag Awards 2020, Jennifer Aniston ha indossato un Dior del 1999 (Getty Images)