Un Draghi boy alla Vigilanza

Il Sigillo
03/05/2021

Il premier non fa prigionieri. E vuole i suoi nei posti chiave del sistema. Così porta Giuseppe Siani, suo uomo di fiducia in Bce, a Bankitalia. Sconfiggendo il favorito Ciro Vacca. Il governatore Visco non fa un plissé, il ministro Franco, ex dg a via Nazionale, neppure.

Un Draghi boy alla Vigilanza

Battaglia con colpi bassi per la super poltrona di Capo della vigilanza di Banca d’Italia lasciata libera dopo la promozione a vice direttore generale di Paolo Angelini. A spuntarla a sorpresa è Giuseppe Siani, vice direttore generale alla Bce nonché stretto collaboratore di Mario Draghi durante il suo mandato a Francoforte. Un’altra conferma che l’attuale presidente del Consiglio non perde un colpo quando si tratta di piazzare suoi fedelissimi nei posti chiave. È già successo nell’ex Ilva di Taranto con Franco Bernabè, potrebbe succedere in Cdp alla vigilia delle nomine se il suo candidato Dario Scannapieco, attualmente vice presidente della Banca europea degli investimenti, dovesse spuntarla sull’attuale ad Fabrizio Palermo.

Ancora una volta Draghi impone un suo fedelissimo

Siani è stato per anni alla Bce, ma una volta uscito Draghi non è riuscito a fare il grande salto all’agognato incarico di direttore generale. Ecco allora che per ricompensarlo il premier ha spinto perché venisse indicato dal direttorio nel ruolo chiave di responsabile della Vigilanza del sistema bancario italiano. Nella corsa alla nomina il grande sconfitto è stato Ciro Vacca, da anni numero due della vigilanza bancaria e finanziaria, considerato un inflessibile sceriffo e uno dei più autorevoli esperti nel settore nell’ambito del Single Supervisory Mechanism (Ssm). Ma con il prossimo terremoto nel sistema bancario, soprattutto in relazione al salvataggio di Mps e alle manovre intorno a Mediobanca, Draghi ha preteso che su quella poltrona si sedesse un fedelissimo come Siani. Naturalmente il governatore di via Nazionale Ignazio Visco l’ha immediatamente accontentato. Silente sulla vicenda Daniele Franco, l’ex direttore generale ora ministro dell’Economia.