Giuseppe Mangialavori, chi è l’aspirante sottosegretario su cui si è spaccata la maggioranza
Indicato da Forza Italia, era tra i papabili. Ma alla fine non è stato scelto: il suo nome citato nelle carte di due maxi-inchieste contro la ‘ndrangheta vibonese. Tanto per cambiare, un altro episodio delle scontro fra Giorgia Meloni e Licia Ronzulli.
Oggi è il giorno delle nomine di viceministri e sottosegretari del governo Meloni. La lista dei nomi ha creato nuove fibrillazioni all’interno della maggioranza: in particolare quello dell’esponente di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, fedelissimo della capogruppo in Senato Licia Ronzulli. Spinto dal partito di Silvio Berlusconi, poco gradito a Giorgia Meloni in quanto il suo nome viene citato negli atti di due indagini di ‘ndrangheta, alla fine non è stato scelto. Al suo posto Maria Tripodi, ex deputata e seconda (non eletta) nel listino plurinominale al Senato dietro Mario Occhiuto.
Gli studi e la professione medica
Nato a Merano l’11 febbraio 1975, Giuseppe Mangialavori si è laureato in Medicina presso l’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro e in seguito ha ottenuto la specializzazione in radiodiagnostica all’Università degli Studi di Bari. Inizialmente ha intrapreso il percorso professionale lontano dalla Calabria, ricoprendo per tre anni il ruolo di responsabile della struttura di senologia dell’ospedale di Merano e poi del Policlinico di Bari. In seguito ha deciso di svolgere la professione di medico nel privato, occupandosi di senologia in diverse strutture mediche della Calabria.

Prima eletto al Senato e adesso alla Camera
Mangialavori è entrato in politica nel 2010, quando alle elezioni comunali in Calabria a Vibo Valentia si è candida al consiglio comunale tra le liste del Popolo della Libertà. A novembre 2013 ha aderito a Forza Italia di Silvio Berlusconi e un anno dopo è stato eletto consigliere regionale. Dopo aver perso la carica a seguito del ricordo della candidata presidente perdente, che aveva il diritto di entrare in consiglio al posto suo, nel 2018 Mangialavori è approdato al Senato della Repubblica, come vincitore nel collegio plurinominale Calabria. Vice-presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia al Senato della Repubblica nella precedente legislatura, dal 2021 è coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria. A seguito delle elezioni politiche del 25 settembre 2022 la conferma in Parlamento, ma alla Camera dei deputati, eletto nel collegio plurinominale della Calabria.

Il suo nome nelle carte di due inchieste di ‘ndrangheta
Il nome di Mangialavori è saltato fuori in due distinte inchieste su attività della ‘ndrangheta vibonese. Il pentito Bartolomeo Arena lo ha citato durante l’indagine Rinascita Scott: fornendo informazioni sulla cosca Anello di Filadelfia, il collaboratore di giustizia ha infatti riferito che i membri del clan «per veicolare messaggi su Vibo si servono spesso di Michele Barba, il soggetto che è legato con il politico Mangialavori». L’esponente di FdI è citato anche negli atti dell’inchiesta Imponimento. Nelle carte si parla del sostegno dei clan alla sua candidatura, in particolare da parte di Rocco Anello e del fatto che la figlia di Tommaso Anello (fratello di Rocco) «dal 2018 è stata dipendente della Salus Mangialavori con sede a Vibo Valentia» Il centro di analisi cliniche, accreditato dal Servizio sanitario nazionale, è uno dei più importanti della provincia e appartiene appunto alla famiglia del politico. Mangialavori è stato sì citato, ma non è mai risultato indagato.