Giuseppe La Venia, chi è l’inviato del TG1 nelle zone di guerra in Ucraina

Debora Faravelli
07/03/2022

Dagli esordi a livello locale all'approdo al TG1: chi è Giuseppe La Venia, uno degli inviati Rai in Ucraina per raccontare l'evolversi della guerra.

Giuseppe La Venia, chi è l’inviato del TG1 nelle zone di guerra in Ucraina

Giornalista professionista dal 2005 e siciliano di origine, Giuseppe La Venia è uno degli inviati Rai attualmente presenti nelle zone del conflitto tra Russia e Ucraina: vediamo chi è e quali sono state le sue esperienze professionali pregresse.

Giuseppe La Venia: chi è

Nato ad Adrano, cittadina di 33 mila abitanti della provincia di Catania, la sua carriera nel mondo del giornalismo è iniziata a livello locale presso Radio Studio Italia e Tva, dove si è presto distinto per la sua caparbietà e il suo spirito innovativo. Successivamente è approdato nell’emittente catanese di spicco Telecor, ultimo scalino locale da cui ha spiccato il volo verso il nazionale. Dopo essere approdato in tv come collaboratore de La vita in diretta, è infatti divenuto uno dei cronisti più incisivi nel panorama televisivo italiano.

Dopo l’assunzione in Rai, Giuseppe ha lavorato per il TG3 Liguria e, dal 2017, fa ufficialmente parte dei giornalisti del TG1. Il primo servizio che ha realizzato per la rete ammiraglia è stato un resoconto delle indagini sul presunto stupro nei confronti di due giovani americane a Firenze, dopodiché si è dedicato ad altri fatti di cronaca nazionale.

Giuseppe La Venia: di cosa si occupa

Negli ultimi anni ha concentrato la maggior parte delle sue energie all’evolversi della situazione pandemica, tanto da essere stato uno dei primi cronisti ad occuparsi del Covid attraverso i collegamenti del TG1 da Codogno – il paesino del lodigiano dove a febbraio 2020 venne identificato il cosiddetto paziente zero -, Vo’ Euganeo, Bergamo e Brescia.

A confermare la sua professionalità e la stima che i colleghi nutrono per lui vi è, tra le altre cose, l’appello che il critico Antonio Dipollina lanciò sull’edizione milanese di Repubblica quando il giornalista venne trasferito dalla Lombardia a Napoli: “Ridateci La Venia, vero inviato al fronte dall’inizio della fase 1 che ora si trova a Napoli: a Milano ci manca un po’“. Così veniva definito il giornalista nel medesimo trafiletto: “Un uomo dai toni di racconto antichi e buoni, mai sensazionalisti, mai con una virgola in più“.