Per l’Italia non si sa, ma per i giornalisti che si occupano dei retroscena politici il ritorno al potere della destra “è una pacchia”. Nel centro storico romano i nuovi eletti che arrivano per entrare a Montecitorio e a Palazzo Madama regalano “perle” di ogni tipo, roba da riempire le pagine di un intero giornale. Dopo che è girata la voce della voglia di Giuseppe Conte di “mettere le mani” sull’ambitissima poltrona di presidente commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, individuando Stefano Patuanelli come candidato unico, qualcuno ha detto che «è un vero peccato che i pentastellati non abbiano fatto eleggere Rocco Casalino, lui sarebbe stato un’ottima guida di quella commissione». Intanto è scattata la caccia ai ristoranti situati nei dintorni della Camera dei deputati, nel cosiddetto “miglio quadrato”: sta ottenendo numerosi consensi positivi Don Pasquale Restaurant & Bar in via delle Muratte, situato nell’hotel Maalot, dove lo chef è Domenico Boschi, apparso più volte in televisione.

Parlano di Licia Ronzulli, ma a Isabella Rauti spetta un ministero
I riflettori sono puntati da mesi su Licia Ronzulli, la forzista ultraberlusconiana “accusata” di volere un ministero “di prima fascia”. Lei ribatte sempre dicendo che «se Luigi Di Maio è stato ministro per gli Affari esteri…», una frase che vuole fare intendere che la sua ambizione è legittima. Ma se tutti parlano delle lotte di Forza Italia e della Lega per conquistare posizioni di primo piano, nessuno si occupa di Isabella Rauti, che a Fratelli d’Italia ha portato tanti voti. La figlia di Pino Rauti, che ha fondato e guidato il Movimento Sociale Italiano (nonostante Giorgio Almirante) è stata capace di battere Emanuele Fiano a Sesto San Giovanni, e nelle dinamiche interne al partito di Giorgia Meloni riveste un ruolo indiscutibile. Alla Rauti spetta un ministero: ovviamente non l’Istruzione, «altrimenti alcune scuole vengono occupate per tutta la legislatura». Non è un caso se dicono “alcune”, perché oggi il movimento studentesco di destra è molto forte. E se qualcuno si mette contro la Rauti? C’è un “piano B”, ossia la presidenza di una commissione importantissima.

Grande Fratello Vip, Gegia è l’ultima sulla lavagna
Sono cinque i concorrenti in nomination nella casa del Grande Fratello Vip ma a rischiare l’esclusione, secondo gli analisti di Olybet.it, è Gegia, ultima sulla lavagna del vincente a 65 volte la scommessa. Antonella Fiordelisi raggiunge Carolina Marconi in cima al tabellone a 3,25, davanti a Luca Salatino a 4 volte la scommessa e ad Antonino Spinalbese a 7. Si gioca a 9 la vittoria di George Ciupilan, doppia cifra (a 13) per Amaurys Perez e Nikita Pelizon, con Edoardo Donnamaria a 18 ed Elenoire Ferruzzi che sale a 22 insieme a Pamela Prati e ad Alberto De Pisis. Vale 30 volte la posta il successo di uno tra Charlie Gnocchi, Cristina Quaranta, Daniele Del Moro, Patrizia Rossetti e Sofia Giaele De Dona, con Wilma Goich e Attilio Romita a quota 45.

Un racconto nell’etichetta di un vino: ci pensa Loredan Gasparini
Si può mettere nelle etichette dei vini un testo letterario? Il Cabernet Sauvignon 2019 di Loredan Gasparini indossa eccezionalmente questa “pazza idea”. Loredan Gasparini ha scelto di aderire a MagazWine, il primo progetto editoriale che unisce letteratura, tipografia, stampa, territorio e vino. L’idea dello studio grafico e agenzia di comunicazione design-associati è quella di creare una pubblicazione periodica sotto forma di etichetta. Il fil rouge che tiene insieme tutti questi elementi è la dimensione del racconto: di una storia letteraria, di caratteri tipografici antichi, di metodi di stampa contemporanei, di un’idea frizzante e di un vino. I protagonisti in questione sono Ariel Brandolini di design-associati, Zetafonts, la Tipografia Unione e la cantina Loredan Gasparini. È la veste di 320 bottiglie del suo Cabernet Sauvignon 2019, dandogli un tocco di novità e progresso. Si tratta della prima pubblicazione di quella che si propone di essere una collana editoriale di etichette capace di mostrare un prisma sfaccettato di competenze e realtà diverse e complementari.

Igor De Biasio a Detroit. Per Arexpo, non per la Rai
Vanta diversi incarichi “di peso”, il leghista Igor De Biasio. È consigliere d’amministrazione della Rai, ma è soprattutto l’amministratore delegato di Arexpo: in questa ultima veste De Biasio ha partecipato al World Economic Forum di Detroit dedicato ai temi della trasformazione urbana, intervenendo nella sessione “Harnessing the power of innovation disctrics”. Al summit è intervenuto anche il direttore delle relazioni istituzionali, internazionali e della comunicazione di Arexpo Alberto Mina come speaker nella sessione “Harnessing Nature for Resilient Cities”, finalizzata a esplorare possibilità di sfruttare le risorse della natura per creare aree urbane sostenibili e attraenti. Sull’aereo c’è chi giura di aver sentito Di Biasio cantare Spaghetti a Detroit di Fred Bongusto: quella di «spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè, a malapena riesco a mandar giù». Sì, quella la Rai potrebbe mandarla in onda, nella versione del suo consigliere d’amministrazione.