Una testimonianza che definisce in maniera ulteriore il contesto in cui ha agito Alessandro Impagnatiello, l’omicida di Giulia Tramontano, la giovane uccisa al settimo mese di gravidanza la sera del 31 maggio. A fornire dettagli sulla vicenda, stavolta è il verbale della ex collega e seconda fidanzata del trentenne. Secondo la dichiarazione, diffusa da La Stampa, la 23enne, la notte del femminicidio si rifiutò di far entrare Impagnatiello, in quanto allertata dall’incontro avvenuto poche ore prima con Giulia, alla quale chiese di dormire da lei per paura che il fidanzato potesse farle del male. La ragazza ha confermato che Giulia era decisa a lasciarlo e a interrompere definitivamente la relazione.

Femminicidio Giulia Tramontano: il falso test del Dna
C., la donna considerata l’amante di Impagnatiello, ha raccontato delle scuse e delle varie modalità con le quali il barman cercava di tenere in piedi le due relazioni, compreso, come riportato dal quotidiano, il falso test del Dna «in una busta della clinica Sant’Agostino». Un modo per screditare Giulia e dimostrare che il figlio non fosse realmente suo. La seconda fidanzata, allertata dal comportamento di Alessandro che, la sera del 31 maggio, era apparso particolarmente agitato, decise di videochiamarlo per nove minuti, registrando la conversazione. L’amante, poco prima, aveva scritto a Giulia, già morta, e le risposte che seguivano ai suoi messaggi non la convincevano, come se non fossero scritti dalla Tramontano. Una percezione confermata poche ore dopo dal ritrovamento del corpo e dalla confessione di Impagnatiello.
L’inizio della relazione e l’interruzione di gravidanza
I due si frequentavano da giugno 2022 e, come dichiarato dalla ragazza, Impagnatiello le aveva assicurato che la relazione con Giulia era finita: «Quando lui mi ha detto che si erano lasciati nelle mie visite a casa non trovavo più trucchi, spazzolino, accappatoio, i segni della presenza di Giulia. Non c’erano foto. Delle volte notavo dettagli tipo la piastra per capelli, ma mi diceva che ogni tanto Giulia tornava a prendersi ancora le sue cose». Sempre a giugno, la scoperta della gravidanza, e la scelta, condivisa, di procedere con la sua interruzione. Altra ipotesi al vaglio degli investigatori, è la presenza di un complice che possa aver aiutato Impagnatiello a sbarazzarsi del corpo di Giulia.