Si sono tenuti ieri a Sant’Antimo, il suo paese d’origine, i funerali di Giulia Tramontano, la ragazza di 29 anni uccisa a coltellate dal fidanzato Alessandro Impagnatiello. La cerimonia si è svolta in forma privata alle ore 15.
I funerali di Giulia Tramontano
Le esequie hanno avuto luogo nella Parrocchia di Santa Lucia a Sant’Antimo, in provincia di Napoli. Il sindaco del paese, Massimo Buonanno, aveva spiegato che si trattava di «una cerimonia strettamente privata» e aveva chiesto «la massima osservanza di tale volontà a ulteriore riprova della vicinanza e dell’affetto che l’intera comunità ha già sentitamente dimostrato».
Molte sono state le persone che si sono presentate con una maglietta bianca con la foto di Giulia incinta e le scritte «Giulia e Thiago sarete per sempre nei nostri cuori» e «L’amore non può far male». Lo stesso primo cittadino Buonanno aveva dichiarato lutto cittadino per l’intera giornata di ieri per «manifestare in modo tangibile il dolore che ha colpito l’intera cittadinanza».
In uno stabile di fronte alla chiesa dove si sono celebrati i funerali era stato posto un telo recante la scritta «Rip Giulia». Si tratta dello striscione che era comparso a Napoli lo scorso 4 giugno nella Curva A dello stadio Diego Armando Maradona durante l’ultima partita di campionato contro la Sampdoria.

Le parole del vescovo
Durante i funerali di Giulia Tramontano e del figlio Thiago, il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, che ha celebrato il rito insieme al parroco don Salvatore Coviello, ha dichiarato: «Giulia può essere indicata come una testimone, una martire. Lei è una testimone perché portava la vita dentro di sé».
Ai microfoni del Tg3 si è espresso così: «L’amore che è dono è stato vissuto in modo malato. È stato vissuto come possesso, ostacolo e distruzione. Sono stati toccati gli elementi essenziali della dignità della persona e della società».