Ora dopo ora, il femminicidio della giovane Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, al settimo mese di gravidanza, si tinge di particolari sempre più disarmanti. Tra le ultime dichiarazioni rivelate, quella riportata dal quotidiano Il Messaggero, secondo il quale l’omicida ha affermato di «aver agito senza un reale motivo perché stressato dalla situazione che si era venuta a creare, menzionando tra l’altro, quale fonte di stress, non solo la gestione delle due ragazze ma anche il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza». La testimonianza è depositata all’interno del provvedimento di convalida del fermo a firma del gip Angela Minerva.

Fidanzato Giulia Tramontano: «Ho ucciso perché ero stressato»
Secondo le dichiarazioni delle ultime ore, Impagnatiello, fino a qualche istante prima di uccidere la fidanzata Giulia Tramontano, stava «mangiando una piadina». Come diffuso dal quotidiano e riportato nell’interrogatorio reso al pm e ai carabinieri, l’omicida ha riferito: «Dopo che io ho mangiato una piadina, Giulia è andata in cucina per prepararsi la cena e ha iniziato a tagliare dei pomodori. Io ero in sala. A quel punto Giulia ha riaperto la discussione dicendomi che la vita per lei era diventata pesante e non riusciva più a vivere. Giulia ha cercato di difendersi muovendosi e divincolandosi, ma in maniera debole. (…) Non ha urlato».
La ferita al braccio di Giulia e la furia omicida
Agghiaccianti i dettagli che emergono dall’interrogatorio di convalida del fermo. In risposta al giudice, prosegue Il Messaggero, il fidanzato di Giulia Tramontano ha dichiarato che la giovane, si era «involontariamente» ferita un braccio con il coltello da cucina che stava usando per tagliare dei pomodori. A quel punto, sarebbe scattata quella che ha definito la «scintilla» che lo avrebbe portato a colpire più volte la ragazza. Dichiarazioni in contrasto con quanto dichiarato in precedenza, quando Impagnatiello aveva detto che Giulia, mentre preparava la cena, aveva «iniziato a procurarsi dei tagli sulle braccia» e che lei stessa «si era inferta già qualche colpo all’altezza del collo e io, arrivato vicino a lei, per non farla soffrire le ho inferto anche io tre o quattro colpi». La versione è stata ritrattata.