Uno scambio di messaggi, un botta e risposta in cui emerge la volontà di Giulia Tramontano, la giovane incinta al settimo mese di gravidanza uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, di interrompere la relazione. Come riportato dal quotidiano Il Giorno, il 9 maggio 2023, la ragazza scrive al compagno, facendo riferimento a un rossetto trovato nella T-Roc bianca del barman: «Mio non è, quindi è di qualcuno che è stato dal lato passeggero e gli sarà caduto». Immediata la risposta del trentenne: «Non è salito nessuno nella mia macchina». Una risposta a cui Giulia replica scrivendo: «In macchina non è caduto niente di generico, ma qualcosa di estremamente specifico: un rossetto da donna. Dal momento che non è mio, non c’è molto da dire, significa che qualcuno l’ha perso», concludendo con «Quando torni chiudiamo i conti».

Le chat tra Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello
Oltre alle chat del 9 maggio, il quotidiano rende noto anche il contenuto della chat datata 25 maggio, a soli due giorni dal femminicidio. Sono le 14.39 e Giulia scrive: «Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare. Non sono felice e vorrei ritrovare la mia tranquillità. Basta». Alessandro Impagnatiello non è d’accordo e risponde: «E vuoi trovare tranquillità mettendomi da parte?». Giulia è decisa: «Condividiamo una casa finché sarà necessario». E’ a questo punto che Alessandro Impagnatiello cerca di farla sentire in colpa dicendo: «Ma veramente prima ancora di nascere un bambino tu vuoi già dividerci? Vuoi farlo nascere con due genitori già separati? Ma che madre sei! Ma te lo chiedi?!?».
La decisione di Giulia e l’insistenza del fidanzato
Giulia Tramontano non intende continuare la relazione con il fidanzato e invia un messaggio in cui prosegue la discussione con una chat datata 25 maggio: «Ormai il vaso è rotto. L’importante è che tu sia un buon padre. Io penso a me, tranquillo. Io non voglio più combattere e vivere una vita non soddisfatta al fianco della persona sbagliata. Non ho fiducia in te e non ne avrò mai!». Alessandro Impagnatiello resta irremovibile sulle sue ragioni: «Non ti fa per nulla onore parlare così, per niente proprio». Due giorni dopo, il 27 maggio, Giulia incontra l’amante del fidanzato, a cui scrive facendogli sapere dell’appuntamento. Il barman a quel punto cerca di far desistere la giovane, e, non riuscendovi con i messaggi, va via dal posto di lavoro inventando la scusa secondo la quale deve andare a trovare la madre in ospedale.
Dopo l’appuntamento con l‘amante del fidanzato, Giulia prende la strada di casa e scrive: «Sono curiosa di sapere cosa ti inventerai ora… E gran pezzo di m. che non sei altro, quella è casa mia e tu non devi farci entrare nessuno, hai capito?». Alle 18.29 invia altri due messaggi in cui scrive «Sto tornando a casa» e subito dopo «Fatti trovare». Nelle ore successive si consumerà il femminicidio, sulle cui indagini Impagnatiello, come riportato da Today, cercherà di depistare gli investigatori inviando un ultimo messaggio al cellulare di Giulia Tramontano, ormai morta, il 31 maggio: «Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così, mia mamma piange, mio fratello e Luciano pure, ti prego. Siamo al quarto giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico».