Il padre di Giulia e Alessia, le due sorelle morte dopo essere state investite da un treno alla stazione di Riccione, si lascia andare alla disperazione. Dopo il tragico evento accaduto nella notte tra sabato 30 e domenica 31 luglio, l’uomo ha parlato con i media ed espresso il suo dolore.
Giulia e Alessia morte a Riccione: parla il padre
Ancora sconvolto per l’accaduto, papà Vittorio ha rivelato che “quella sera non mi sentivo bene e stavolta non sono andato a prenderle“. Parlando per la prima volta dopo l’evento che cambierà per sempre la sua esistenza, ha continuato dicendo che “erano la mia vita, lavoravo per loro“.
Amici e parenti ora non lo lasciano da solo per un istante e cercano di confortarlo in qualsiasi modo possibile. Sulla psicologia del padre ha influito molto anche l’ultima chiamata di Alessia, la sorella minore. Prima di raggiungere la stazione, la ragazza si era infatti fatta prestare il telefono da un conoscente e aveva così scritto al padre “Papà, stiamo tornando“. Sono state quelle le ultime parole che il papà di Giulia e Alessia ha ascoltato dalle sue figlie.
Le parole della sorella e l’aiuto del Comune
Sulla vicenda si è espressa anche la sorella più grande delle vittime, Stefania, che ha 23 anni. La ragazza è figlia della sola madre di Giulia e Alessia, ma era comunque molto legata alle giovani. Così le ha ricordate: “Erano le mie piccoline, il mio grande amore“. Anche lei sta cercando di elaborare il lutto per la scomparsa delle due adolescenti. mentre la loro madre è tornata in Italia dalla Romania, suo paese d’origine.
A tal proposito, il Comune ha messo a disposizione della famiglia una psicologa dedicata. Questa professionista si occuperà di curare la loro salute psicologica, messa a dura prova dopo gli eventi accaduti all’improvviso.