Giovanni Padovani, chi è il calciatore che ha ucciso Alessandra Matteuzzi
Dopo un passato in serie C e D, con una parentesi nel gruppo della Nazionale Under 17, il giovane era sbarcato alla Sancataldese. Attualmente si trova in carcere con l'accusa di omicidio aggravato.
Calciatore classe 1995 originario di Senigallia, Giovanni Padovani è accusato di aver ucciso Alessandra Matteuzzi, ex compagna di 56 anni che in passato l’aveva denunciato per stalking. L’uomo era destinatario di un divieto di avvicinamento ma, dopo un viaggio in Sicilia, l’ha raggiunta nella sua casa di Bologna per poi ucciderla a colpi di martello.
Giovanni Padovani: chi è il killer di Bologna
Si tratta di un giocatore della Sancataldese che in passato aveva giocato anche nelle giovanili di Alma Juventus Fano, Ancona e Napoli e in altre squadre nelle categorie inferiori, con una sola stagione in Serie C con i toscani del Gavorrano. Nel 2013 era anche entrato nel gruppo della Nazionale Under 17, giocando insieme a ragazzini poi arrivati ai massimi livelli come Petagna, Gollini, Romagnoli e Cristante.
L’approdo a San Cataldo si era concluso qualche giorno prima di compiere il delitto, quando era stato messo fuori rosa a causa del suo ingiustificato allontanamento. Di ruolo difensore, 186 centimetri per 79 chilogrammi di peso, era infatti partito dalla Sicilia alla volta di Bologna dove ha aspettato sotto casa la sua (ex) fidanzata. «L’unica cosa un po’ brutta è la distanza dalle mie zone. Non vedo mai la mia compagna Alessandra e questo un po’ mi dà fastidio», aveva detto a proposito di lei in un’intervista rilasciata a Mondocalcionews del 2021.
L’omicidio di Alessandra Matteuzzi
La loro relazione era andata avanti circa un anno, nonostante la separazione fisica, fino a quando la donna non ha presentato una denuncia nei suoi confronti. Stalking l’ipotesi di reato, che aveva spinto la magistratura a firmare un decreto che vietava a Padovani di avvicinarsi a lei. Un provvedimento che non gli ha impedito di recarsi sotto la sua abitazione, aspettarla per due ore, aggredirla con una mazza e altri oggetti, trascinarla sotto al portico del palazzo e colpirla con un martello riducendola in fin di vita.
Tutto è accaduto intorno alle 21:30 di martedì 23 agosto in una via periferica della città, dove gli agenti e gli operatori del 118 sono giunti a seguito dell’allarme lanciato da un residente nella stessa palazzina della vittima. Al loro arrivo, i soccorsi hanno trovato Sandra (così la chiamavano tutti) incosciente con una profonda ferita alla testa, tanto che a nulla è servito il trasporto in ospedale. Sul posto era presente anche l’aggressore, arrestato per omicidio aggravato su disposizione della Procura e ora in carcere in attesa di giudizio.