La storia di Giovanni, morto nell’alluvione mentre era al telefono con la vicina

Alice Bianco
19/05/2023

La donna l'aveva invitato a ripararsi nella sua casa, ma l'acqua non gli ha permesso di uscire.

La storia di Giovanni, morto nell’alluvione mentre era al telefono con la vicina

Giovanni Pavani, un 75enne di Castel Bolognese, è morto nell’alluvione che ancora oggi sta scuotendo l’Emilia-Romagna. Le ultime parole le ha dette alla sua vicina, si trovava al telefono con lei quando è deceduto annegato al suo piano terra.

Giovanni morto al telefono con la vicina nell’alluvione in Emilia-Romagna

Pensionato, Giovanni aveva appena chiamato la vicina di casa per dirle: «Ho messo i sacchi di sabbia, basteranno». Poi il decesso al piano terra della sua stessa abitazione a Castel Bolognese, in provincia di Ravenna.

Il 75enne aveva deciso di rimanere in casa pensando di poter resistere all’interno nonostante l’acqua alta: non si aspettava però che le strade della cittadina si trasformassero i fiumi in piena. Nella notte tra martedì e mercoledì è rimasto al telefono per lungo tempo con una vicina che si era messa al sicuro al primo piano della sua abitazione.

La storia di Giovanni, che parlava con la vicina e poi è annegato nella sua abitazione in Romagna
Alluvioni in Romagna (Getty Images)

La donna aveva cercato di convincere Giovanni a salire da lei, ma lui credeva di potercela fare. Poi però l’acqua l’ha travolto, non lasciandogli scampo. «L’acqua è entrata e sta salendo, vedo i mobili che girano per casa», ha riferito alla sua interlocutrice.

La vicina ha allertato i soccorsi e gli ha detto di mettersi il più in alto possibile, ma per lui era ormai troppo tardi: dopo poco non ha più risposto al telefono.

La città di Giovanni invasa dall’acqua

Il sindaco di Castel Bolognese Luca Della Godenza ha così descritto la situazione nella sua città: «Il fiume è arrivato fino alla piazza, provocando un disastro completo. Allagati gli scantinati e i piani terra delle abitazioni. Abbiamo 3.700 famiglie che abitano in centro. Tremila hanno la casa danneggiata. Non si è salvato niente».

Il primo cittadino, insieme ad alcuni collaboratori, è rimasto bloccato nella casa comunale e ha dovuto attendere l’arrivo dei Marò del Reggimento San Marco per essere portato al sicuro.