Giornata mondiale del sonno, gli effetti della pandemia sul riposo

Redazione
18/03/2022

In occasione della giornata del “buon dormire", oggi, 18 marzo, la Società Italiana di Neurologia indaga l’impatto della pandemia sulla qualità del riposo. Nel nostro Paese, in epoca Covid, sono sensibilmente aumentati i casi di insonnia.

Giornata mondiale del sonno, gli effetti della pandemia sul riposo

Circa un terzo. Tanta è la parte della vita che trascorriamo dormendo. E dalla qualità di quelle ore dipende anche quella dell’esistenza: incidono, infatti, a livello di neuroni, biochimica, metabolismo. Nella Giornata mondiale del sonno, che si celebra oggi, 18 marzo, e del “buon dormire” fa oggetto di indagine e riflessione, la Società Italiana di Neurologia analizza l’impatto della pandemia sul riposo, scoprendo che l’insonnia è sensibilmente aumentata. Il problema riguarda, in massima parte, gli adulti ma è boom di casi anche tra i bambini.

I rischi a lungo termine dell’insonnia causata dalla  pandemia

«Numerosi studi che si sono occupati delle conseguenze provocate dalla infezione Covid-19 – dice Giuseppe Plazzi, direttore del Centro per lo Studio e la Cura dei Disturbi del Sonno dell’Università di Bologna – evidenziano come l’insonnia si posizioni al secondo posto, dopo il disturbo d’ansia, nelle sequele psichiatriche dei pazienti Covid-19». L’effetto sul riposo non è limitato al periodo di malattia. «Indipendentemente dal background, l’insonnia, una volta comparsa tende a divenire una condizione permanente», prosegue. I fattori di rischio legati all’insonnia persistente sono decisamente importanti: «disturbi dell’umore, come ansia e depressione, disturbi cognitivi, disturbi endocrino-metabolici e cardiovascolari». Non soltanto. «Un sonno frammentato e disturbato – commenta Alfredo Berardelli, presidente della Società Italiana di Neurologia – predispone alla deposizione patologica nel cervello di proteine anomale, associate a fenomeni neurodegenerativi, all’infiammazione, all’arteriosclerosi. Riconoscere, quindi, un disturbo del sonno che ne comprometta qualità e durata del sonno notturno consente un tempestivo trattamento che eviterà anche pericolose conseguenze diurne quali disturbi dell’umore, cognitivi, di attenzione e sonnolenza».

Giornata mondiale del sonno gli effetti della pandemia sul riposo
Una studentessa a Londra nel 1955 coinvolta in esperimenti sul riposo (Getty Images)

Quanti italiani soffrono di insonnia e disturbi del sonno a causa della pandemia e non solo

Nel nostro Paese, sono ben 12 i milioni di persone che soffrono di disturbi del sonno. Si va dalla difficoltà ad addormentarsi ai frequenti risvegli nel corso della notte, dall’alzarsi eccessivamente presto la mattina fino all’impossibilità di riprendere il sonno interrotto. E così via. Dai dati dell’AIMS-Associazione Italiana per la Medicina del Sonno, circa 1 adulto su 4, in Italia, soffre di insonnia cronica o transitoria. Ad essere colpite sono principalmente le donne, che sono circa il 60 per cento del dato complessivo. Bambini  e minori rappresentano il 20 per cento. E queste percentuali, secondo gli esperti, in epoca Covid, sarebbero addirittura raddoppiate. Non è difficile capire le ragioni di tale crescita, a partire da ansia e preoccupazione per la diffusione dei contagi, ma anche per le ricadute sul lavoro e sulle entrate, nonché sulla vita sociale, con le tante restrizioni, e su quella familiare, con spazi limitati e tempi invece dilatati da trascorrere insieme. Gli effetti del lockdown si sono visti anche nel sonno dei più piccoli – tra le cause, l’esposizione indiscriminata agli strumenti elettronici – con insonnia e conseguenti disturbi dell’umore e comportamentali.

Giornata mondiale del sonno gli effetti della pandemia sul riposo
Un neonato sbadiglia: i disturbi del sonno sono aumentati anche tra i più piccoli  (Getty Images)