Il Pianeta sta andando incontro a una crisi idrica globale senza precedenti. È l’ultimo preoccupante allarme dell’Onu, lanciato oggi 22 marzo in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. Ed è colpa principalmente dell’uomo. «La nostra linfa vitale è sempre più a rischio», ha detto il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres. «Stiamo ciecamente camminando su una strada pericolosa per uso insostenibile e vampiresco, inquinamento e cambiamenti climatici». Stando al recente studio, frutto di una collaborazione di UN Water e Unesco sotto la guida del dottor Richard Connor, 2 miliardi di persone non dispongono di acqua potabile e per ben 3.6 miliardi mancano i servizi igienici sicuri. I dati saranno al centro della Un Water Conference, in programma a New York dalle ore 9.30 (14.30 italiane) di oggi fino a venerdì 24 marzo. Si tratterà del primo grande vertice globale sull’acqua degli ultimi 50 anni.
Happy #WorldWaterDay!💧
The UN 2023 Water Conference starts today – uniting the world to solve the water crisis.
You can play your part.
Your simple #WaterActions will make a big impact.
Be like the hummingbird 🐦 and do what you can!
➡️ https://t.co/aWPeSmrWjM pic.twitter.com/7xUQPLCL1f— UN-Water (@UN_Water) March 21, 2023
La metà della popolazione mondiale vive sotto stress idrico almeno un mese all’anno
«Se non affrontiamo il problema ora, ci sarà sicuramente una crisi globale», ha detto in conferenza stampa Richard Connor. Autore principale del rapporto, lo scienziato ha confermato come la scarsità di acqua stia ormai diventando endemica quasi esclusivamente per un uso sconsiderato da parte dell’uomo. Secondo gli esperti, il consumo è aumentato di circa l’1 per cento annuo negli ultimi 40 anni e la tendenza è destinata a mantenersi tale almeno fino al 2050. Importante distinguere però fra scarsità fisica ed economica. La prima colpisce soprattutto India settentrionale e Medioriente, dove la siccità e la desertificazione sono in crescita. La seconda, che riguarda il mancato accesso al bene idrico, riguarda i Paesi ricchi di acqua come l’Africa che però non riescono a fornire i giusti mezzi alla popolazione.

Secondo il rapporto Onu, la metà della popolazione globale vive sotto stress idrico almeno un mese l’anno. Ai ritmi attuali, la scarsità d’acqua potrebbe colpire fra 1,7 e 2,4 miliardi di persone entro il 2050. Ancora peggio se si considera la qualità delle risorse a disposizione di una fetta del pianeta. «Almeno 2 miliardi di persone bevono acqua contaminata da feci», hanno affermato gli scienziati. «Rischiano di contrarre colera, dissenteria, tifo e poliomielite». Un numero già di per sé elevatissimo che però non tiene nemmeno conto dell’inquinamento da pesticidi, prodotti farmaceutici e microplastiche. «Abbiamo acqua in abbondanza», ha aggiunto Usha Rao Monari, sottosegretaria delle Nazioni Unite. «Dobbiamo solo saperla gestire in modo più efficace». Fondamentale è la collaborazione fra nazioni per migliorare la salute collettiva ed evitare anche potenziali conflitti. Nel mondo 153 Paesi condividono quasi 900 fiumi, laghi e sistemi acquiferi.
LEGGI ANCHE: Siccità, il decalogo di Legambiente per risparmiare acqua
Italia, fra spreco alle stelle e gravi casi di siccità
Quale è però la situazione del nostro Paese? Negli ultimi anni hanno destato scalpore le immagini del lago di Garda in secca, tanto che è possibile raggiungere l’isola dei Conigli a piedi. Situazione critica anche per il fiume Po, nel cui letto scorre sempre meno acqua. La siccità nell’estate 2022 aveva toccato livelli estremi che, sfortunatamente, rischiano di essere superati nei prossimi mesi. Un rapporto del Joint Research Centre della Commissione europea ha confermato i rischi per Spagna, Francia e Italia settentrionale con forti preoccupazioni per la produzione di energia, oltre che per l’approvvigionamento della popolazione e l’agricoltura. Quest’ultima rappresenta in Italia il settore più assetato con l’85 per cento dell’impronta idrica nazionale.

Nel nostro Paese si usano, fra produzione industriale e approvvigionamento personale, 130 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno, circa 6300 litri a persona al giorno. Ciascun cittadino utilizza per il consumo diretto, ossia servizi igienici e fabbisogno alimentare, 236 litri d’acqua al giorno, ben oltre i 165 litri medi dell’Europa. L’Italia è anche campionessa di spreco della rete idrica per falle al sistema. Secondo l’ultimo rapporto Istat dell’estate 2022, nel nostro Paese il 42 per cento dell’acqua trasportata viene sprecata o persa durante il tragitto.