Elezioni, i vip che strizzano l’occhio a Giorgia Meloni

Stefano Iannaccone
03/09/2022

Alba Parietti la stima. Al Bano la difende dagli attacchi. Valeria Marini punta sulla solidarietà femminile. Morgan messaggia con lei su WhatsApp. Iginio Massari è un suo beniamino, Beatrice Venezi la supporta. Chi sono i vip che fanno l'occhiolino a Giorgia Meloni.

Elezioni, i vip che strizzano l’occhio a Giorgia Meloni

C’è chi come Giorgia, la cantante (insieme alle colleghe Levante ed Elodie) ha preso una posizione netta nei confronti di colei che sulla carta è destinata alla vittoria. E cioè Giorgia, nel senso di Meloni, data in netto vantaggio dai sondaggi pre-elettorali. Una critica intransigente, senza pensare alla carezza da destinare al potere, che – nel dubbio – rappresenta sempre una sicurezza, un vezzo antico di accondiscendenza verso il o la potente di turno.

Elezioni, i vip che strizzano l'occhio a Giorgia Meloni 09
Giorgia Meloni (da Instagram).

Valeria Marini invoca il rispetto e la solidarietà tra donne

E infatti non tutti come le artiste già citate, a cui si potrebbero aggiungere i Ferragnez, assumono una posizione ostile o critica nei confronti di chi si appresta a tagliare il traguardo. Ci sono, infatti, vip e artisti di ogni risma dediti a blandire chi è favorito. È storia nota che lo sport della salita sul carro del vincitore abbia sempre tanti campioni. Una medaglia per questa speciale competizione è stata vinta da Valeria Marini. La showgirl, che dagli esordi al Bagaglino all’inizio degli Anni 90 conserva popolarità televisiva, ha difeso Meloni con piglio deciso, battibeccando con Selvaggia Lucarelli per questo tweet: «In questa fase, più si dà dell’ignorante e della fascista alla Meloni e più potenziali elettori si sentiranno da lei rappresentati». Nei panni di avvocata d’ufficio la replica di Marini: «Cara Selvaggia hai tanto, anzi tutto da imparare da Giorgia Meloni.. per esempio il rispetto che ha per gli altri e soprattutto per l’universo femminile e per tutte le donne». Parole che, manco a dirlo, hanno scatenato la controreplica della nota editorialista. Fino a che Marini ha corretto la rotta, spiegando di aver invocato rispetto tra donne, senza riferimento alcuno «all’ideologia». Al netto della puntualizzazione, sicuramente non le dispiacerebbe vedere la leader di FdI a Palazzo Chigi.

L’insospettabile promozione di Alba Parietti 

Anche Alba Parietti, altro volto noto della televisione che ha attraversato varie stagioni, ha rivolto smancerie alla leader di Fratelli d’Italia. Un fatto quasi incredibile dato che nella sua carriera ha sempre sbandierato la sua vicinanza alla sinistra. «Guardando alle prossime elezioni, dico: speriamo che sia femmina», ha commentato in un’intervista al settimanale Oggi. «Se sarà la destra a vincere, spero nella figura di Giorgia Meloni», ha aggiunto la madrina del progressismo del piccolo schermo, ravvisando il «segnale di cambiamento che potrebbe rappresentare». Certo, per smorzare un po’ i toni dell’endorsement, ha specificato di non condividere «nulla del suo pensiero», ribadendo però di avere «grande rispetto per lei, per la sua coerenza, per la sua tenacia». «La considero una bravissima politica», ha aggiunto. «Se vincesse, vorrà dire che potrò avere la libertà di schierarmi contro il suo pensiero». Va però detto che già nel 2019 dopo aver battibeccato con una ospite che le aveva impedito a suo dire di confrontarsi con Meloni nel salotto di Barbara d’Urso Parietti si era sfogata sui social: «Ho grandissimo rispetto di persone, donne soprattutto che fanno politica seriamente, con idee opposte alle mie ma per passione come Giorgia Meloni e mi è spiaciuto non poter interagire in un dibattito alto con lei su temi importanti. Avevo molta voglia di confrontarmi con lei e credo fosse reciproco».

"Ho grandissimo rispetto di persone , donne soprattutto che fanno politica seriamente, con idee opposte alle mie ma per passione come Giorgia Meloni e mi è spiaciuto non poter interagire in un dibattito alto con lei su temi importanti, come la sicurezza, l’immigrazione , il fine vita il suicidio assistito, le carceri i suicidi e le sue condizioni il fascismo, i fatti di Trieste ecc, avevo molta voglia di confrontarmi con lei e credo fosse reciproco. Come lo è il rispetto per le carriere e devo dire lo ha anche detto",
La foto postata da Alba Parietti nel 2019.

L’endorsement scontato di Beatrice Venezi

Non stupisce, invece, il sostegno a Meloni della direttrice – non ce ne voglia per la formula che usiamo – d’orchestra, Beatrice Venezi, che addirittura era stata in odor di candidatura con Fratelli d’Italia. L’ultimo suo elogio al motto “Dio, patria e famiglia” è stato musica – è proprio il caso di dire – per le orecchie di Giorgia. Insomma, non sta salendo sul carro del vincitore, su quel carro c’è sempre stata, fin dai tempi della polemica sulla definizione di direttore o direttrice. Ovviamente con la predilezione per la prima e conseguente sfida lanciata al femminismo militante.

Dio, patria e vaniglia

Sulla stessa falsariga va avanti il rapporto e la stima reciproca tra Meloni e il pasticciere Iginio Massari. Risale al 2018 la foto con cui lo specialista dei dolci comunicava la visita della leader alla pasticciera di Brescia. Giusto un anno dopo, nuova foto con Meloni che elogia Massari come «straordinario testimonial dell’eccellenza italiana nel mondo». Uno scambio di dolcezze, insomma. E pochi giorni fa gli auguri via social per gli 80 anni del maestro.

"Ho grandissimo rispetto di persone , donne soprattutto che fanno politica seriamente, con idee opposte alle mie ma per passione come Giorgia Meloni e mi è spiaciuto non poter interagire in un dibattito alto con lei su temi importanti, come la sicurezza, l’immigrazione , il fine vita il suicidio assistito, le carceri i suicidi e le sue condizioni il fascismo, i fatti di Trieste ecc, avevo molta voglia di confrontarmi con lei e credo fosse reciproco. Come lo è il rispetto per le carriere e devo dire lo ha anche detto",
La foto postata su Instagram da Meloni per gli 80 anni di Iginio Massari.

Morgan, l’anarchico che chatta con la leader di FdI

Il cantautore Morgan è un altro neo-meloniano che non t’aspetti, visto che lui stesso si professa «anarchico». Dall’anarchia alla filosofia di ordine e disciplina, tipica della destra conservatrice, c’è di mezzo un oceano, che però il vivace Marco Castoldi sembra aver attraversato in stile Greg Paltrinieri. Addirittura, a inizio agosto, l’artista si era vantato di essere la mano che mette nero su bianco i discorsi della presidente di Fratelli d’Italia, beccandosi la smentita della diretta interessata. «Non è vero», ha risposto lei, alla domanda. Ammettendo comunque che si scambiano messaggini su whatsapp. Puntuale, qualche giorno dopo Morgan ha precisato: «Ho scritto personalmente a Giorgia Meloni le mie critiche pesanti al programma del suo partito. Ho letto per caso quel programma e ho fatto le mie contestazioni via Whatsapp dicendole che il vocabolario usato è fondamentale e che i ‘manganelli verbali’ non pagano. Adesso la finirete di dire stronz…?». Assicurando che comunque non la voterà.

Morgan al fianco di Giorgia Meloni: «Do consigli sul programma». Il cantante non si candiderà, ma ammette i contatti con la leader di FdI
Morgan (Getty)

Al Bano nei panni del difensore d’ufficio

Il collega Al Bano non ha l’ambizione di diventare ghost writer o spin doctor di Meloni, ma si candida a un ruolo di avvocato difensore dagli attacchi di altri cantanti: «È sbagliato insultare Giorgia Meloni», ha sentenziato. Rivendicando di essere sempre stato lontano dalle forze politiche. Più che la salita del carro del vincitore, in questo caso ha prevalso il cerchiobottismo.