Ha già portato all’autosospensione dell’europarlamentare Carlo Fidanza da Fratelli d’Italia. Ma la bufera che ha seguito la messa in onda su La7 dell’inchiesta di Fanpage, dalla quale emergerebbe una lobby nera in sostegno della campagna elettorale del partito, non accenna a placarsi. Furiosa Giorgia Meloni: «Tre anni di giornalista infiltrato per mandare in onda dieci minuti di video nell’ultimo giorno di campagna elettorale e sulle pagine dei giornali nel giorno del silenzio. In uno Stato di diritto non sarebbe mai accaduto», ha detto durante un comizio a Vittoria, nel ragusano: «Continuo a chiedere al direttore di Fanpage le oltre 100 ore di girato per capire come si comportano i miei dirigenti. Il video è una polpetta avvelenata a pochi giorni dal voto amministrativo».
Giorgia Meloni e l’autosospensione di Fidanza
Uno scenario di presunti finanziamenti illeciti e riciclaggio di denaro, condito da incontri con esplicite battute razziste, fasciste, sessiste e antisemite. La messa in onda del servizio da parte di Piazza Pulita ha portato all’autosospensione di Fidanza, che però ha smentito di aver favorito finanziamenti irregolari. «A tutela della mia reputazione mi riservo di adire la giustizia civile e penale», ha dichiarato. Secondo il Corriere della Sera, sarebbe stata la leader di Fratelli d’Italia Meloni a intimargli di farsi da parte: «Tu sai che io su queste cose divento pazza, ma come si fa a frequentare certa gente per prendere 30-40 preferenze in più? Come si fa a parlare di “black” e assurdità simili?»
Giorgia Meloni e i rapporti con il Barone nero
Oltre a Fidanza, al centro della bufera (e dunque della lobby nera) c’è l’ambiente milanese del partito, in particolare personaggi come la candidata sindaco Chiara Valcepina e Roberto Jonghi Lavarini. «Sono assolutamente indipendente e apartitico ma nessuno faccia finta di non conoscermi o, peggio, si permetta di offendere gratuitamente me e la comunità di veri patrioti che rappresento», ha scritto il “Barone nero”: «Il 5 per cento di voti della destra radicale fa gola a tutti ed è indispensabile per vincere qualunque sfida bipolare, nei comuni e nelle regioni, come alle elezioni politiche».