Dopo due giorni di silenzio in cui si è limitata a ringraziare gli elettori e i leader internazionali che si sono congratulati con lei per il risultato ottenuto alle elezioni, Giorgia Meloni è intervenuta per smentire le voci di dissidi e veti all’interno del centrodestra sulla squadra di governo.

Giorgia Meloni smentisce veti su Salvini
In particolare, la leader di Fratelli d’Italia e (probabile) prossima premier ha condiviso alcuni titoli di giornale che, nelle ultime ore, vociferavano su presunti veti nei confronti di Matteo Salvini. Anche se non esplicitamente, durante la settimana di campagna elettorale era infatti emerso come il numero uno del Carroccio ambisse a tornare al Viminale ad occuparsi di sicurezza e immigrazione o, comunque, ad avere un ruolo chiave all’interno della compagine esecutiva.
Una volontà che, secondo i media, sarebbe stata subito bloccata dalla Meloni. «Deve restare fuori, è filo-russo» sono state le parole che la Stampa ha attribuito all’ex ministro della Gioventù sulla scia di quelle messele in bocca da Repubblica («Matteo non avrà ministeri chiave»). Niente di più falso, ci ha tenuto a far sapere la diretta interessata. Che, sui propri canali social, è tornata a farsi sentire smentendo le narrazioni dei giornali: «Trovo abbastanza surreale che certa stampa inventi di sana pianta miei virgolettati, pubblicando ricostruzioni del tutto arbitrarie». Quindi l’invito a smetterla con le mistificazioni e a mettersi l’anima in pace: «Il centrodestra unito ha vinto le elezioni ed è pronto a governare».

Centrodestra al lavoro sulla nuova squadra
La coalizione ha intanto già iniziato a confrontarsi sulle prossime tappe, dalla designazione del candidato premier agli incontri con il capo dello Stato. Ieri Giorgia Meloni ha incontrato Antonio Tajani che, in un’intervista al Messaggero, ha assicurato che quello a cui daranno vita sarà un esecutivo di alto profilo. «I nomi non tocca a me proporli, ci interessa la qualità delle persone e sceglieremo figure di alta caratura. Anche con esperienza politica, non per forza tecnici», ha evidenziato. Una cosa è certa: tra i ministri del governo Draghi «non credo che ci saranno conferme».