Patrizia Scurti super assistente e ‘padrona’ di Giorgia Meloni e le altre pillole del 3 maggio

Gianfranco Ferroni
03/05/2022

Patrizia Scurti, super assistente e 'padrona' di Giorgia Meloni. La gaffe informatica di Dario Franceschini. E il libro sulla danza di Joseph Fontano. Le pillole della giornata.

Patrizia Scurti super assistente e ‘padrona’ di Giorgia Meloni e le altre pillole del 3 maggio

«Patrizia, la mia padrona»: Giorgia Meloni, a Milano, a un certo punto del suo intervento alla mega riunione di Fratelli d’Italia si è trovata con la gola secca. Che fare? Per poter andare avanti ha chiesto un bicchier d’acqua, evocando un nome, quello di Patrizia. Già, ma chi è Patrizia? È la sua storica super assistente, di cognome fa Scurti, e nei documenti del gruppo parlamentare sotto la sua firma viene indicata la carica di direttore amministrativo. «La mia padrona», ha detto la Meloni. Una definizione che ha coniato apposta da anni solo per lei, ma in privato, l’unica alla quale riconosce una superiorità. Certo, un atteggiamento da “slave” nessuno se lo aspetta da una come Giorgia, eppure ha deciso di farlo uscire allo scoperto, nello show milanese.

Franceschini e la testa tagliata sul web

Dario Franceschini tagliatore di teste? Sul web senz’altro sì. Per carità, non si tratta di una tragica scena realizzata dall’Isis, ma semplicemente di uno scivolone mediatico causato dalle tecnologie. Cosa è successo? Nella newsletter inviata dal dicastero di via del Collegio Romano, in una mail targata Mibact anche se da tempo l’acronimo di quel ministero è Mic, la notizia in primo piano è su “ViVe”, ovvero il nuovo progetto museale che riguarda il Vittoriano e Palazzo Venezia. C’è un video, e l’immagine fissa vede seduti l’architetto Michele De Lucchi a sinistra, il ministro Dario Franceschini a destra (politicamente scorrettissimo) e al centro un corpo che al posto della testa ha il classico tondo con la freccia per far partire il servizio. La “decapitata” è Edith Gabrielli, che ha firmato la parte museologica dell’allestimento. No, non va bene.

Latte e Luna Park

Ha preso il via domenica la nuova iniziativa dell’Azienda Fattoria Latte Sano dedicata alle famiglie. Il progetto, denominato “Fun”, nasce dalla partnership con i due parchi divertimenti fra i più in voga della Capitale: Cinecittà World e Luneur Park. Per l’occasione sono stati prodotti specifici pack del Latte Sano dove si potranno trovare i punti “Fun”, che collezionati daranno diritto a ingressi omaggio a fronte di un biglietto adulto pagante. «Questa iniziativa», spiega il presidente dell’Azienda Fattoria Latte Sano, Marco Lorenzoni, «nasce dal desiderio di regalare alle famiglie della nostra Regione momenti di svago e divertimento. Da sempre, infatti, il benessere dei più piccoli e dei loro genitori è un punto cardine dei nostri progetti commerciali. Per raggiungere questo scopo abbiamo deciso di avviare una collaborazione con due parchi giochi che sono garanzia di successo e professionalità. Naturalmente questo è solo il primo passo di un cammino che abbiamo intenzione di proseguire a lungo».

Patrizia Scurti super assistente e 'padrona' di Giorgia Meloni e le altre pillole del 3 maggio
La presentazione del libro Il fulmine danzante (da Instagram).

Fontano, il fulmine danzante

Figlio d’arte, sua madre era una delle Rockettes del Radio City Music Hall di New York, Joseph Fontano, classe 1950, incarna appieno la magia e la ribellione degli Anni 70, con una danza naturale e fulminea unita a un metodo didattico autorevole e carismatico. «Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perché un tempo erano ali»: con queste parole della storica danzatrice e coreografa statunitense Martha Graham si apre il libro di Fontano, Il fulmine danzante. Quasi un romanzo, edito da A&B e scritto con Marialisa Monna. Leonetta Bentivoglio nel suo testo introduttivo, lo racconta come «giovane uomo fluido e sottile, con una peculiare muscolatura elastica e allungata», che «aveva un fascino anomalo, lontano dagli stereotipi del ballerino, e in tale particolarità si dimostrava incredibilmente armonioso. Quando danzava era un lampo, un guizzo, una nuvola, un fulmine sospinto da correnti di carisma». Ecco così il suo centro di danza di via del Gesù, nel centro storico di Roma, a due passi dalla storica sede della Democrazia Cristiana: il 1971 diventa l’anno della svolta artistica nella carriera di ballerino e coreografo di Fontano, che decide di trasferirsi nella Capitale italiana dove, presso il Centro Internazionale della Danza, incontra Elsa Piperno, con la quale inizia un sodalizio artistico che li porta l’anno successivo a costituire insieme ad altri la prima compagnia di danza contemporanea in Italia, Teatrodanza Contemporanea di Roma, di cui insieme a Piperno è direttore artistico, e il primo Centro Professionale di Danza Contemporanea. Gli anni romani rappresentano per Joseph il vero punto di svolta della sua già lunga e promettente carriera. Lo studio permette l’incontro delle più autorevoli personalità dell’epoca della danza italiana, un vero e proprio crocevia di coreografi, ballerini, giornalisti, critici, scenografi e appassionati del mondo della danza.