L’Arabia Saudita ospiterà i Giochi Invernali Asiatici del 2029, che si terranno in una località di montagna in via di progettazione nel Golfo Arabo, parte del discusso progetto Neom. La penisola arabica è una delle zone desertiche più grandi e aride del mondo e non è certo conosciuta per le sue nevicate: l’assegnazione ha suscitato perplessità, che sono aumentate quando Cio ha affermato di non essere stato consultato in vista della decisione poi presa dal Consiglio Olimpico d’Asia.
The Kingdom of Saudi Arabia to host the Asian Winter Games in TROJENA2029 , @NEOM’s global destination for mountain tourism 🇸🇦 pic.twitter.com/mx9qOGlHfu
— Ministry of Sport (@gsaksa_en) October 4, 2022
Il Cio non è stato consultato prima dell’assegnazione
«Il Comitato Olimpico Internazionale non è stato consultato sulla decisione del Coa in merito ai Giochi invernali asiatici e non è stato coinvolto nel processo decisionale», ha dichiarato un portavoce del Cio. «Per quanto ci riguarda, la sostenibilità è un pilastro fondamentale dell’Agenda Olimpica 2020+5», ha aggiunto il funzionario riferendosi al piano di riforma dei Giochi Olimpici volto a ridurre i costi per rendere gli eventi sportivi più attraenti per potenziali future città ospitanti. «Esiste una chiara priorità per le sedi esistenti. In loro assenza, è incoraggiato l’uso di sedi temporanee. Se nessuno di esse è sostenibile, gli eventi possono svolgersi anche al di fuori del Paese che ospita gli eventi sportivi». Come precisato dal Comitato olimpico e paraolimpico saudita, il contratto per ospitare i Giochi invernali asiatici è stato firmato da Abdulaziz bin Turki al Faisal, ministro dello Sport e presidente del Comitato olimpico e paralimpico saudita, dall’amministratore delegato di Neom, Nadhmi al Nasr e dal presidente designato del Consiglio olimpico dell’Asia Raja Randhir Singh.

Le gare si svolgeranno nel resort di Trojena
Le montagne non mancano, ma le nevicate sono rare e non esistono infrastrutture per gli sport invernali. Manca inoltre una tradizione sportiva saudita in tal senso. Ciò significa che praticamente tutti gli impianti necessari per questo evento multi-sportivo dovrebbero essere costruiti da zero. L’area che ospiterà i Giochi Invernali Asiatici sarà Trojena, la prima grande destinazione per lo sci all’aperto nella zona: il progetto è stato lanciato a marzo dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e prevede la costruzione di un resort di montagna nella catena montuosa più alta dell’Arabia Saudita, a circa 50 chilometri dal Golfo di Aqaba, ad altitudini comprese tra 1.500 e 2.600 metri.
مرحباً بكم في: #تروجينا2029 🇸🇦❄️
الوجهة الأمثل، لدورة الألعاب الآسيوية الشتوية 😍#نيوم pic.twitter.com/teNS15uODP
— Saudi Olympic & Paralympic Committee (@saudiolympic) October 4, 2022
Neom, megalopoli hi-tec grande come la Sicilia
A sua volta Trojena fa parte del più ampio progetto Neom, che costerà in tutto 500 miliardi di dollari, varato nell’ambito del piano di sviluppo Vision 2030 del regno per ridurre la dipendenza dal petrolio e trasformare l’economia, anche sviluppando lo sport. Neom sarà un’enorme megalopoli high-tech sul Mar Rosso, con una superficie di 26.500 chilometri quadrati (all’incirca quella della Sicilia), che comprenderà anche la Mirror Line, ovvero una linea di grattacieli più alti dell’Empire State Building, lunga 120 chilometri, che si estenderà verso il deserto. «Un progetto di costruzione iconico e senza tempo come le Piramidi d’Egitto», per citare il principe ereditario.

La città sede sarà completata solo tre anni prima dei Giochi
Lo sviluppo di Trojena dovrebbe essere completato nel 2026 e comprenderà piste da sci all’aperto, un lago d’acqua dolce artificiale e una riserva naturale, secondo il sito web del progetto. Il sito scelto è più fresco rispetto al resto del territorio di Neom, tuttavia le nevicate non sono frequenti. Per questo si ricorrerà perlopiù alla neve artificiale. L’Arabia Saudita aveva presentato domanda per ospitare i Giochi ad agosto. Se niente cambierà, diventerà il primo Paese dell’Asia occidentale in cui verrà organizzato questo evento, precedentemente ospitato da Cina, Giappone, Corea del Sud e Kazakistan.