Capitemi: sono cresciuta in un’epoca in cui per il grande pubblico Alfa era il solo il nome di un collirio, non quello che sotto sotto vorremmo essere tutti, femmine o maschi: l’esemplare più vistoso, autoaffermativo e sessualmente attivo del nostro branco. Leggo Alfa e penso agli occhi arrossati, non alle pudende congestionate di un primato. E sicuramente non a Massimo Giletti e Alessandra Moretti, anche se a lui la nomea di alfa l’ha affibbiata l’autorevole Nunzia De Girolamo nella sua trasmissione Ciao Maschio. E pure l’eurodeputata Pd sembra abbastanza alfa, anche se in declinazione Ladylike, come piace a lei.
Le dichiarazioni di Giletti darebbero sui nervi a qualunque donna, Ladylike o no
Insomma, se io fossi una giornalista alfa, avrei detto a muso duro alla redazione di Tag43 che dei battibecchi fra celebrità dello spettacolo-politica e della politica-spettacolo non me ne importa una beata fava e preferirei commentare tempeste in bicchieri d’acqua più seri. Ma siccome nel branco dei giornalisti credo mi colloco nella categoria omega, eccomi qui, a cercare di elaborare le mie confuse sensazioni rispetto all’intervista a tutto campo resa a Elvira Serra del Corriere dal Barnum di Non è l’Arena e all’immediata replica, sullo stesso quotidiano, dell’onorevole dem, furiosa per essere stata tirata in ballo a freddo dall’ex fidanzato, e per di più dipinta in toni condiscendenti come un mix fra Didone e Madre coraggio. Fra l’«è ancora innamorata di me» e l’«è una donna che ha lottato e cresciuto i figli da sola», a far venire a Moretti voglia di querela era la seconda illazione, che tirava in ballo la sua famiglia e negava il ruolo svolto da un ex compagno che come genitore ha sempre fatto il suo dovere. Difficile non condividere il senso di violazione provato da Moretti, tanto più che un ex che mette pubblicamente i suoi piedoni nel piatto della tua vita e due righe dopo racconta di quando a 18 anni fece pipì sul confine russo può dare veramente sui nervi a una femmina alfa, Ladylike o no.

Il nodo della figura paterna
Va detto che Giletti si è subito reso conto che oggi fare pipì fuori dai confini, in materia di privacy, è pericoloso come sulla Cortina di ferro negli Anni 80 e ha porto scuse immediate ad Alessandra Moretti. E comunque, a smentita della sua fama di maschio alfa, tradizionalista e presunto ‘putiniano’, bisogna riconoscere che se la sua gaffe da un lato offendeva una donna, «accendendo un faro [indesiderato] sulla sua vita privata e famigliare», dall’altro cancellava la figura di un padre. Il che molto patriarcale non è, a ben vedere. Del resto nell’intervista al Corriere Giletti parla poco anche del proprio padre, Emilio, imprenditore tessile scomparso nel 2020. Che, come aveva raccontato il figlio all’epoca, gli aveva fatto promettere di rientrare nell’azienda di famiglia dopo la sua morte, promessa che lo showman non è riuscito a mantenere, impegnato com’è in una fortunata e appagante carriera televisiva. Giletti senior era un padre difficile, lontano e severo («non c’è mai stato nella mia vita. Quando sono nato è arrivato con due giorni di ritardo. Eppure mi manca moltissimo», ha rivelato il conduttore in un’altra intervista). Anche a non essere psicanalisti, viene voglia di fare due più due: dietro l’oscuramento del padre dei figli di Moretti potrebbe esserci qualche ambivalenza rispetto alle figure paterne in generale. E pure rispetto a quelle fraterne, visto che i due fratelli maggiori di Giletti, oltretutto gemelli, da piccolo «lo infilavano nel pozzo o l’abbandonavano in mezzo al torrente». Esperienze che evocano le bibliche peripezie infantili di Giuseppe e di Mosè, e si capisce che con questo po’ po’ di background al giovane Massimo un futuro in fabbrica andasse strettino. Così nel corso del tempo se n’è costruito uno che ha qualcosa di entrambi gli eroi del Vecchio Testamento: con Non è l’Arena divide il pubblico come fece Mosè col Mar Rosso, e come Giuseppe figlio di Giacobbe, in un certo senso, ha fatto fortuna in Egitto, visto che da anni è alla corte di Cairo, il Faraone de La7 di cui da tempo è il prediletto.

Sarà un po’ colpa di certi talk-show se in politica, anziché gli alfa, stanno prevalendo gli analfa?
Tornando dalla Bibbia allo scontro mediatico fra due alfa, incidentalmente maschio e femmina ed ex, speriamo sia rientrato o prosegua in luoghi più appropriati, tipo Whatsapp. E ai tante e tanti che aspirano a quel prestigioso status etologico ricordiamo che fra i nostri parenti più stretti, scimpanzé e bonobo, essere alfa significa prima di tutto saper risolvere i conflitti all’interno del gruppo e stabilire alleanze. Qualità che al momento su scala nazionale sembrano decisamente carenti. Un dubbio: sarà un po’ colpa anche di certi talk-show se in politica, anziché gli alfa, stanno prevalendo gli analfa?