Il 7 novembre 1944 nasceva Gigi Riva, mito del Cagliari e della Nazionale
Compie 78 anni Gigi Riva, per tutti "Rombo di tuono": attaccante straordinario, tutt'ora primatista di gol con la maglia dell'Italia (35 in 42 partite), vinse lo storico e unico scudetto col Cagliari nel 1969-70. Una vita contraddistinta anche dagli infortuni e della depressione. Tag43 vi dà il buongiorno con le sue migliori reti.
Rombo di tuono fa 78. Gigi Riva, praticamente una leggenda vivente, l’eterna bandiera del Cagliari e della Nazionale, è l’attaccante tutt’ora recordman di gol con la maglia azzurra: 35 in 42 partite, tra il 1965 e il ’74. Nato a Leggiuno, un paesino in provincia di Varese, il 7 novembre 1944, ha legato indissolubilmente la sua carriera da centravanti straordinario ai colori rossoblù del Cagliari: non una big, non la Juve, l’Inter, il Milan, ma la squadra simbolo di una regione intera, la Sardegna, che Riva non ha mai voluto abbandonare, neanche dopo aver smesso col pallone (e come dargli torto). È entrato nel mito in particolare dopo aver contribuito da protagonista al primo e fin qui unico scudetto della storia del Cagliari, nella stagione 1969-70, in cui fu anche capocannoniere. Con l’Italia è stato campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. Dopo il ritiro, dal 1990 al 2013, è stato anche team manager della nazionale italiana. Proprio in occasione del suo compleanno esce prima in Sardegna e poi in tutta Italia Nel nostro cielo un Rombo di tuono, un documentario di 2 ore e 38 minuti firmato dal regista Riccardo Milani.

«La depressione la porto addosso, ci sono abbonato»
Non ci sono soltanto le incredibili doti da fuoriclasse in campo, gli infortuni e i gol: Riva è da sempre considerato un personaggio enigmatico, schivo, solitario, umile, lontano dal classico calciatore dell’immaginario collettivo. È stato colpito dalla depressione, che ogni tanto se ne va e poi torna, come ha raccontato lui stesso al Venerdì di Repubblica prima dell’uscita del film: «La depressione la porto addosso, ci sono abbonato. Ci sono cascato dentro quando ho smesso di giocare. Mi schiacciava. Ma ora sto meglio». Adesso fatica a uscire di casa e se ne sta tutto il giorno in poltrona a fumare, all’ultimo piano di un condominio di Cagliari, nonostante le raccomandazioni del figlio Nicola: “Ricordati di bere e di camminare per almeno 15 minuti”, è scritto su un cartello che gli ha lasciato.

Un’infanzia difficile e il riscatto col calcio, in Sardegna
Oggi dice che non vede le partite di calcio, e fischieranno le orecchie ai cultori del possesso palla esasperato: «Mi annoia. È tutto così monotono, si passano la palla da una parte all’altra del campo, aspettando soltanto che si apra un varco. Troppo lento. Noi eravamo più rapidi, andavamo presto in verticale. E via a cercare il gol». Un’infanzia difficile, prima della carriera da giocatore: «Nel calcio ho trovato quello che la vita non mi aveva dato. Ho perso mio padre, mia sorella e mia madre, dimenticavo tutto per un momento soltanto quando giocavo a pallone. E a Cagliari ho avuto un po’ di serenità, un minimo, anche grazie ai miei compagni che mi hanno sempre aiutato. E grazie alla Sardegna che ha sempre manifestato grande affetto».
Ora è contro Giorgia Meloni. E quella volta con De André…
Ha confidato poi di essere contro il governo di Giorgia Meloni e di preferirle Mario Draghi. Imperdibile il racconto dell’incontro col suo mito, Fabrizio De André. «Dopo esserci detti “ciao” siamo stati per un’ora quasi in silenzio. D’altronde, con i nostri caratteri… Poi tra una sigaretta e un whisky si è sciolto un po’ il ghiaccio. E alla fine, passate ore, lui mi ha regalato la sua chitarra e io la mia maglia».
Tag43 vi dà il buongiorno con i migliori gol di Gigi Riva.