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Vicolo Stretto

Allarme Brexit per Gibilterra. Le tensioni tra Bruxelles e Londra sull’Irlanda del Nord potrebbero ripercuotersi anche sul territorio d’Oltremare britannico. E l’istituzione di un confine “duro” con la Spagna complicherebbe la vita a migliaia di lavoratori transfrontalieri.

19 Ottobre 2021 13:4919 Ottobre 2021 17:34 Redazione
Brexit, il pericolo di un confine "duro" tra Spagna e Gibilterra

Lo spettro di una hard Brexit minaccia ancora Gibilterra. La Verja, come è chiamato il “cancello” tra Spagna e il territorio d’Oltremare britannico, invece di scomparire potrebbe diventare un incubo quotidiano per i quasi 10 mila lavoratori spagnoli. Se i negoziati in corso non dovessero dare frutti in tempo utile, la Commissione europea potrebbe infatti richiedere alla Spagna di imporre controlli su passeggeri e merci che attraversano la frontiera, ormai esterna all’Ue e punto di ingresso e di uscita dell’area Schengen.

Unione europea-Regno Unito, le trattative su Gibilterra

La scorsa settimana, come scrive El Pais, la delegazione europea e quella britannica hanno tenuto il primo round di negoziati sul futuro status di Gibilterra, con l’obiettivo di raggiungere un patto soddisfacente entro la fine dell’anno. In teoria si tratterebbe solo di mettere nero su bianco in un trattato il principio su cui Madrid e Londra si sono già accordate lo scorso 31 dicembre: Gibilterra godrebbe dei vantaggi dello spazio europeo senza frontiere, pur senza far parte di Schengen, e la Spagna avrebbe il ruolo di “garante” di questo patto. Il punto più spinoso, però, riguarda il ruolo dei doganieri dell’agenzia europea Frontex e della polizia spagnola nel porto e nell’aeroporto di Gibilterra.

Macchine in coda per oltrepassare il confine tra Spagna e Gibilterra (Getty)

Il pericolo maggiore, tuttavia, è che il negoziato venga messo in pericolo dalla volontà di Londra di ignorare, e persino violare, gli accordi sull’Irlanda del Nord raggiunti nel 2019. Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares, ha assicurato lunedì 18 ottobre che le divergenze sul protocollo sull’Irlanda del Nord «non dovrebbero» condizionare l’accordo su Gibilterra. «Sono due questioni diverse che comportano due trattative diverse», ha sottolineato.

Unione europea-Regno Unito, se l’Irlanda del Nord influenza Gibilterra

Le fonti consultate dal quotidiano spagnolo ritengono però che sia molto difficile tenere separati due negoziati che corrono paralleli e dipendono dallo stesso commissario europeo, lo slovacco Maros Sefcovic. In effetti, l’accordo di Gibilterra è stato raggiunto appena una settimana dopo la conclusione dell’accordo generale sulla Brexit. Uno dei punti più delicati riguarda per il protocollo sull’Irlanda del Nord, che Londra ora vuole rivedere in toto mentre Bruxelles è disposta solo ad accettare un’interpretazione flessibile che riduca la burocrazia a cui devono essere sottoposte le merci destinate all’Ulster.

Il problema è che il tempo stringe e le tensioni potrebbero provocare, come effetto collaterale, il ritorno del confine “duro” com’era prima che la Spagna entrasse nell’Ue nel 1986. Al momento, le squadre negoziali di Gibilterra hanno intenzione di calendarizzare due meeting a novembre, e hanno cerchiato sul calendario la settimana del 13 dicembre come il momento ideale per chiudere la trattativa. Ma l’escalation nord-irlandese ha fatto aumentare la preoccupazione di Bruxelles: «Se entro la fine dell’anno la controversia sull’Irlanda non sarà risolta o se Londra adempirà alla sua minaccia di sospendere unilateralmente l’accordo, sarebbe molto difficile concludere i negoziati su Gibilterra, non importa quanti progressi siano stati compiuti», riconosce un fonte europea sentita dal Paìs.

Lo status di Gibilterra nel post-Brexit

Da quando il 31 dicembre 2020 si è concluso il periodo di transizione post-Brexit, Gibilterra si trova in una terra di nessuno. È sia al di fuori dei confini dell’Unione europea, sia esclusa dal trattato di commercio e cooperazione che regola i rapporti tra il Regno Unito e Ue. Da un punto di vista giuridico, il confine è già diventato “esterno” all’Ue, ma in pratica è nella stessa situazione di quando ne faceva parte. La Commissione europea al momento chiude un occhio, mentre negozia un accordo che dovrebbe comportare lo smantellamento definitivo del confine. Ma questa situazione non può essere prolungata all’infinito e la Commissione, in quanto organo che verifica il rispetto dei trattati, prima o poi sarà costretta a chiedere l’applicazione dei controlli Schengen, come la verifica di visti e passaporti.

Turisti tornano in Spagna da Gibilterra (Getty)

Dal 31 ottobre cesseranno di essere in vigore gli accordi di emergenza che regolano l’assistenza sanitaria ai lavoratori transfrontalieri, il riconoscimento delle patenti di guida britanniche o l’omologazione e la convalida di determinati. Tutti questi accordi sono stati finora prorogati, ma alcune fonti europee ritengono che non abbia senso estenderli ulteriormente se in ballo c’è un accordo definitivo. Il ministro Albares prevede di ricevere martedì i sindaci della comunità andalusa di Campo di Gibilterra, che cercherà di rassicurare sul buon esito delle trattative. Senza però dimenticare che tutto deve essere preparato nel caso in cui la temuta hard Brexit diventi realtà.

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