Giappone, 1 milione di yen a bambino per le famiglie che lasciano Tokyo

Fabrizio Grasso
03/01/2023

Il Giappone offre 1 milione di yen a bambino per tutte le famiglie che lasciano la Capitale. L'obiettivo è ripopolare le aree rurali colpite da invecchiamento della popolazione e calo demografico. Ma cambiare vita non è una passeggiata.

Giappone, 1 milione di yen a bambino per le famiglie che lasciano Tokyo

Svuotare Tokyo per dare nuova vita alle aree rurali. È quanto spera di fare il Giappone nei prossimi anni, incentivando la popolazione ad abbandonare la capitale con un cospicuo compenso. Il governo offre alle famiglie che lasceranno la Capitale per la campagna 1 milione di yen (circa 7200 euro) una tantum per ogni bambino. A patto di restarci per cinque anni e contribuire al rilancio dell’economia con un impiego o una nuova attività. L’obiettivo è invertire il calo demografico e l’invecchiamento del Paese, la cui popolazione potrebbe diminuire del 30 per cento nei prossimi 40 anni.

Per affrontare la crisi demografica, il Giappone offre 1 milione di yen a bambino per le famiglie che lasceranno Tolyo. Come ottenerlo.
Un’immagine del Giappone rurale in autunno (Getty)

Da Tokyo alle aree rurali, come ottenere 1 milione di yen

L’incentivo sarà introdotto nel mese di aprile e si rivolgerà agli abitanti di 23 quartieri centrali di Tokyo e delle prefetture di Saitama, Kanagawa e Chiba. Ogni famiglia che deciderà di abbandonare la Capitale del Giappone per trasferirsi in campagna riceverà 1 milione di yen, circa 7200 euro al cambio attuale, per ogni bambino del proprio nucleo fino a un massimo di 5 milioni (circa 36 mila euro). Per ricevere i benefici una tantum sarà necessario  trasferirsi al di fuori della grande area urbana di Tokyo. L’agenzia di stampa Kyodo riferisce che rientreranno però anche alcune zone montuose che rientrano nei confini cittadini.

Per assicurarsi la cifra, bisognerà restare nelle aree rurali per almeno cinque anni e contribuire all’economia locale. Il governo del Giappone afferma che il richiedente dovrà soddisfare infatti almeno uno dei seguenti requisiti: trovare un impiego presso una piccola e media impresa nel luogo scelto; aprire una nuova attività in loco; proseguire il proprio lavoro per una ditta di Tokyo tramite smartworking. Coloro che decideranno di lasciare la campagna prima che siano trascorsi cinque anni dovranno restituire l’intera somma ricevuta. Il denaro arriverà per metà dal governo centrale e per metà da uno dei 1300 comuni che hanno già aderito alla campagna promozionale.

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Calo demografico e invecchiamento, il Giappone è in profonda crisi

Il programma del governo nipponico fa seguito a un’altra proposta degli scorsi anni di 300 mila yen (circa 2100 euro) che non aveva riscontrato un grande successo. Secondo Nikkei nel 2019 avevano infatti aderito soltanto 71 famiglie, mentre nel 2021, complice la pandemia, il numero era salito a 1184. Oggi si spera di convincere circa 10 mila nuclei familiari a lasciare Tokyo per abbracciare la vita rurale. Per promuovere una maggiore adesione, i villaggi hanno promesso facili accessi a istruzione e sanità pubblica e fascino della vita campestre. Il villaggio Otari ha persino annunciato la disponibilità di uomini single e in età matrimoniale.

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La folla sul celebre incrocio di Shibuya a Tokyo (Getty)

Intanto la popolazione del Giappone continua a diminuire. Nel 2020-21, il governo nipponico ha parlato di un calo record pari a 644 mila persone, ma il futuro è ancora più nero. Secondo le previsioni, gli attuali 125 milioni di abitanti scenderanno a 88 milioni nei prossimi 45 anni. Il tasso di natalità è fermo a 1.3 bambini, ben al di sotto dei 2.1 per mantenere stabile la popolazione odierna. Nel 2021 si sono registrate soltanto 811 mila nascite, il dato più basso da quanto esistono tali catalogazioni. Al contrario, i centenari sono circa 90 mila: un numero incredibile se si pensa che nel 1963 erano soltanto 153.