Giappone, la pietra maledetta Sesshō-seki si rompe: la paura corre sui social
Si è spaccato Sesshō-seki, il masso maledetto che ucciderebbe chiunque lo tocchi. Secondo la tradizione, lo spirito maligno che lo abitava ora sarebbe libero. Scattano preoccupazione e timori sui social.
Gigantesca, maledetta secondo la tradizione e ora, improvvisamente, spaccata a metà a diffondere, secondo molti, il suo influsso negativo e il suo alito di morte. La Sesshō-seki, la “pietra assassina” della mitologia giapponese, che, stando alle antiche credenze, intrappolerebbe uno spirito maligno e sarebbe in grado di uccidere chiunque entri in suo contatto, si è divisa improvvisamente in due parti, “liberando” così lo spirito e soprattutto diffondendo paura e superstizione. E non solo a livello locale. La leggenda, infatti, è nota a livello internazionale. Oscure profezie e nefaste previsioni sono rimbalzate rapidamente sui social in Giappone e non solo.

Cos’è la pietra assassina del Giappone
Situata a Nasu, nella prefettura di Tochigi, in Giappone, la pietra vulcanica è un oggetto magico della mitologia nipponica. La sua storia è riportata nell’Otogizoshi, raccolta di circa 350 storie scritte in Giappone perlopiù nell’epoca Muromachi, ossia tra il 1392 e il 1573: la pietra si sarebbe formata dal cadavere di una donna volpe, Tamamo no Mae, al servizio di un daimyo, ovvero un feudatario, che tramava contro l’imperatore Konoe per spodestarlo e prendere tutte le sue ricchezze. La donna sarebbe stata uccisa dall’eroe Miura no Suke. Posseduta da un’altra reincarnazione di Tamamo-no-Mae, la pietra fu purificata dal monaco buddista Genno. Stando alle credenze locali, però, manterrebbe il suo potere di “uccidere”. L’area della pietra è stata registrata come sito storico nel 1957.
Perché la “pietra assassina” del Giappone si è spaccata
Secondo gli esperti, la pietra si sarebbe spaccata per un processo naturale avviato già da tempo. Crepe erano apparse nella roccia alcuni anni fa e, permettendo infiltrazioni di acqua al suo interno, l’avrebbero resa più fragile, fino a causarne, appunto, lunedì scorso, la rottura. La scienza però deve fare i conti con la superstizione. La spaccatura, peraltro in due parti pressoché uguali, ha spinto molti a credere che lo spirito di Tamamo no Mae si sia nuovamente liberato. Secondo il folklore, la pietra diffonderebbe un gas velenoso. A seguito della pubblicazione delle prime foto di quella frattura, i turisti presenti nella zona sono ripartiti, preferendo lasciarsi alle spalle l’eventuale maledizione. «Mi sento come se avessi visto qualcosa che non dovrebbe essere visto», ha scritto un utente di Twitter. E, a riprova del timore diffuso, il post ha ottenuto quasi 170 mila like. Secondo il giornale Shimotsuke Shimbun, funzionari del governo e dell’amministrazione locale si incontreranno per definire le sorti della pietra, simbolo della zona e attrazione turistica. E molti vorrebbero sanare la frattura, ricostruendo la pietra, per “imprigionare” di nuovo lo spirito al suo interno.
九尾の狐の伝説が残る、殺生石にひとりでやってきました。
縄でぐるっと巻かれた真ん中の大きな岩がそれ…
のはずなのですが、なんと岩は真っ二つに割れて、縄も外れていました。
漫画だったらまさに封印が解かれて九尾の狐に取り憑かれるパターンで、見てはいけないものを見てしまった気がします。 pic.twitter.com/wwkb0lGOM9
— Lillian (@Lily0727K) March 5, 2022
La diffusione della storia della pietra assassina giapponese
La leggenda della pietra assassina ha affascinato molti artisti e autori, tanto da aver ispirato un’opera teatrale Noh, un romanzo e, nel 1968, il film animato Kyubi no Kitsune to Tobimaru (Tobimaro e la volpe dalle nove code) di Nihon Doga, che racconta la storia di due giovani innamorati e di una maledizione che condanna la ragazza a essere mutata in pietra.