L’imprenditore Gianmarco Calleri, di origini genovesi, è morto all’età di 81 anni. Dopo la vendita del club biancoceleste a Cragnotti e la guida del Toro, nel 1998 si lanciò nel calcio svizzero acquistando il club Bellinzona e cedendolo dopo circa 3 anni.

La carriera di Gianmarco Calleri
Gianmarco Calleri è scomparso oggi 8 marzo 2023, aveva guidato alcuni club di calcio italiano come la Lazio e il Torino. I maggiori profitti come presidente sono arrivati alla guida dei biancocelesti visto che riportò il club nella massima serie. L’imprenditore, nato a Busalla, in provincia di Genova, ha perso la vita all’età di 81 anni. Dopo una brevissima carriera da calciatore, Calleri intraprese la carriera di dirigente sportivo nell’Alessandria. Nel 1986 poi, collaborando con il fratello maggiore Giorgio e al finanziere Renato Bocchi, rilevò la Lazio dal gruppo guidato da Franco Chimenti, contribuendo a risanare la situazione economica del club capitolino e ristabilendo la totale salute della società calcistica.

Le esperienze come presidente di Lazio e Torino
Gianmarco Calleri è stato molto amato alla Lazio. I fan della squadra biancoceleste lo ricordano soprattutto come «il patron che ha riportato la Lazio in serie A», rilanciando il club con una serie di colpi di mercato per competere nella massima lega. In questo periodo infatti, la Lazio riuscì ad acquistare anche il calciatore Paul Gascoigne, diventato poi un paladino e un idolo per la tifoseria del club capitolino. Calleri da alcuni viene ricordato anche come «il presidente del -9», la penalizzazione inflitta alla squadra per una violazione di regolamento. Nonostante ciò la squadra raggiunse la salvezza in Serie B nella stagione 1986-87. Nell’anno 1992 cedette la Lazio a Sergio Cragnotti e due anni più tardi Calleri acquistò il Torino diventandone il presidente, un’esperienza che si concluse nel 1997 con la retrocessione dei granata in Serie B. L’anno dopo, nel 1998, passò al calcio estero rilevando la società svizzera del Bellinzona per poi rivenderla tre anni più tardi.