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Gianfranco Falzoni morto a 91 anni: salvò la Reggia di Venaria dalla demolizione

L’uomo viene ricordato soprattutto per il ruolo che ebbe nell’impedire l’abbattimento della Reale. Il sindaco Giulivi: «Un protagonista della cultura venariese e certamente uno degli artefici del miracolo della Reggia».

29 Marzo 2023 14:05 Elena Mascia
Gianfranco Falzoni, l'uomo che salvò la Reggia di Venaria, è morto a 91 anni nella casa in cui abitava a Venaria.

La Reggia di Venaria e gli appassionati di arte e di cultura gli saranno eternamente grati: Gianfranco Falzoni, morto all’età di 91 anni nella sua abitazione, spese gran parte della sua vita nella sensibilizzazione rivolta al patrimonio artistico e culturale. Medico di professione, ha fondato l’Associazione Venariese Tutela Ambiente, di cui era tuttora presidente. L’associazione nacque proprio nel 1958 come Coordinamento Venariese Difesa Beni Culturali e Qualità della Vita e fu proprio grazie a Falzoni e ai suoi volontari che la Reggia venne salvata dalla demolizione, dopo essere finita in uno stato di totale abbandono e pesante degrado.

Gianfranco Falzoni e il ruolo nella tutela della Reggia di Venaria

La Reale, nonostante il suo pregio, rischiò infatti l’abbattimento, che sarebbe dovuto servire a fare spazio ad abitazioni di carattere popolare – le attuali Atc. Fu solo grazie all’opposizione di Falzoni, ai suoi volontari e a Gino Vanzi se il patrimonio artistico è stato preservato. La collocazione dell’azione dell’epoca è spiegata in queste parole: «Il Coordinamento si identificò come movimento di opinione spontaneo al fine di salvaguardare il Borgo cittadino e la Reggia da ogni ipotesi di destinazione d’uso non conservativo dell’intero complesso. Grazie a Falzoni, e a tutti i volontari, si è impedito l’abbattimento di quello che negli anni Sessanta era un rudere oggetti di tanti atti vandalismo».

Falzoni ebbe un grande peso nell’aver avuto come visitatori della Reggia di Venaria anche politici del calibro di Walter Veltroni, Piero Fassino e il presidente della Regione Enzo Ghigo. Una delle sue doti era quella di saper dialogare con tutti, aldilà dell’orientamento politico, unificando le diversità ideologiche in nome della difesa dell’arte e del patrimonio culturale e artistico del nostro Paese.

Il cordoglio del sindaco Giulivi

L’uomo che «lottò per salvare il Castello» viene ricordato nelle prime reazioni di cordoglio sopraggiunte in poche ore, come quella del sindaco della Reale, Fabio Giulivi: «Un’altra dolorosa perdita, dopo quella di Alberto Vanelli. Un protagonista della cultura venariese e certamente uno degli artefici del miracolo della Reggia. Con la sua Avta, infatti, combatté per salvare il Castello dall’incuria e dall’abbandono, catalizzando l’interesse di tanti volontari mossi da un obiettivo comune: ridare dignità e splendore al nostro patrimonio locale, rappresentato non solo dall’edificio sabaudo ma anche dal bene immateriale della sua storia, nell’avvicendarsi dei secoli. A nome di tutta la Città ci stringiamo attorno alla moglie Isa in questo momento di sicuro sconforto. Grazie Gianfranco, i tuoi modi gentili, la tua intelligenza e la generosità saranno un patrimonio che non dimenticheremo e che anzi vogliamo prendere ad esempio per affrontare le sfide ritenute impossibili da lasciare alle generazioni future».

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